Enrico RADIO
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4/2/1920 Trieste +
4/4/2012 Trieste
Viene scelto dopo l’addio di Meregalli e nell’impossibilità di arrivare a Puppo; il suo ingaggio sottintende la volontà di Romagnoli di dare al Piacenza una caratura
maggiormente professionistica in vista del progettato salto in serie B. Si
parla in effetti di promozione, ma la realtà è un po’ diversa. La squadra non
è sufficientemente attrezzata, e il gioco di Radio è di matrice
difensivistica, espressione classica del catenaccio
in voga all’epoca: difesa molto raccolta attorno al libero Belloni e un centrocampo quasi solo di rottura. Il
sesto posto finale comunque soddisfa Romagnoli, Radio accetta il rinnovo, poi
improvvisamente deve partire per Trieste per affari personali e molla tutto.
Torna a galla quattro anni dopo, quando il Piacenza si trova a dover sostituire
Molina dopo la promozione in serie B. La scelta è
abbastanza sorprendente, anche in considerazione del forte indebolimento
dell’attacco, e infatti non paga. Due vittorie subito, poi il buio: non lega
con lo spogliatoio e non trasmette né entusiasmo né gioco. La squadra
boccheggia e la panchina salta poco dopo Natale a seguito del pari interno
con il Livorno. |