Francesco MEREGALLI
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* 18/2/1918 Sesto San Giovanni (Mi) + 30/5/1991 Lecco (Co, oggi Lc) Mediano Da giocatore
Da allenatore
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Quando arriva a Piacenza ha già 33 anni, le stagioni migliori sembrano
essere andate tra Lecco e Pro Sesto. Invece Tansini
lo rivitalizza e gioca un grande campionato, da capitano e signore della
linea mediana, nel Piacenza che sfiora la serie B: non è un mostro di stile,
ma è solido e combattivo ed è uno dei pilastri della squadra. Riconfermato,
viene impiegato molto più a singhiozzo nella seconda stagione con il rientro
di Ballarin e l’acquisto di Mussinelli. Il ritiro
però è ancora lontano, lo aspetta una lunga appendice con Lecco e Pro Sesto
prima di intraprendere la carriera di allenatore. E proprio da tecnico si
consuma il Meregalli-bis: si è messo in luce
con il Borgomanero, il Piacenza gli affida la panchina nel 1963 dopo l’addio
di Corghi per ritentare la
scalata alla serie C. È fautore di un calcio pratico ed essenziale, ma quando
le cose si mettono al peggio a inizio stagione si trova contro compatti stampa
e pubblico. Predica pazienza, soprattutto con i giocatori (“state tranquilli, il campionato lo
vinciamo a primavera”) che lo vedono come un patriarca da Piccolo Mondo
Antico, compresa l’abitudine ad esprimersi costantemente in dialetto
lombardo. Viene ripagato da un’ascesa lenta e costante, che si fa forza della
miglior difesa del campionato e schianta la concorrenza portando alla
sospirata promozione. Viene riconfermato, ma problemi societari bloccano la
campagna acquisti e deve fare di necessità virtù: si accentua l’aspetto
utilitaristico con il passaggio al catenaccio e
un gran numero di pareggi (ben 18, di cui 11 consecutivi) che blindano un
eccellente sesto posto. Sul finire di stagione, però, ha un diverbio con il
neo presidente Loschi, che vorrebbe vedere un gioco
diverso e un maggior impiego di giovani: la lite culmina con un esonero
clamoroso prima dell’ultima giornata. La mediazione dei giocatori e del
vicepresidente Mazzocchi ricompone in parte il
dissidio e Meregalli può presenziare alla partita
con la Solbiatese, ma l’episodio chiude definitivamente l’esperienza del
tecnico dopo due stagioni. |