Alfredo CASATI

 

* 22/7/1918 Gallarate (Co, oggi Va)

+ 1/1/1980 Sanremo (Im)

 

Dirigente di lunga e consumata esperienza, ha in realtà radici nella pallacanestro con Simmenthal Milano e Ignis Varese. Quando il patron Borghi mette le mani anche sul Varese passando al calcio diventa direttore generale della società, ruolo in cui scopre il giovane Pietro Anastasi e crea una coppia solida e affiatata con l’allenatore Bruno Arcari. È su questo che punta Vincenzo Romagnoli quando imposta il ribaltone del Natale 1969 silurando Radio e Canevari: a Casati viene data carta bianca per riorganizzare completamente la società, avviando anche un’intensa attività di scouting di giovani giocatori. La retrocessione in serie C arriva comunque, il suo Arcari-Casati viene però confermato con un mandato di fiducia praticamente illimitato e porta a Piacenza una nidiata di giovani e giovanissimi. Casati ha in testa un certo tipo di Piacenza, proiettato al futuro sul campo e più capace di curare la propria immagine fuori dal terreno di gioco. È, in un certo senso, un dirigente all’avanguardia sul piano del marketing e della comunicazione, ma appare fuori tempo e fuori contesto se rapportato a una realtà ancora radicatamente provinciale. Se poi mancano i risultati, come accade nella stagione 1970/71, le critiche piovono puntuali e feroci sul mago alla rovescia e sul suo stile tutto fumo e niente arrosto. Romagnoli pazienta fino a febbraio, poi di fronte all’evidente fallimento il direttore generale si dimette e lascia Piacenza con un bilancio nettamente negativo.