Leo ZAVATTI
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3/5/1920 Forlì
Romagnolo sanguigno e navigato, sostituisce il
dimissionario Puppo: di fatto è un cambio di rotta su
tutta la linea, per personalità e idee. Zavatti è più pragmatico e
tatticamente tradizionalista, punta sulla disciplina di gruppo ma approfitta
anche, inevitabilmente, della maturazione del lavoro del predecessore. In più,
trasmette alla squadra una carica mancata all’ultimo Puppo. Si presenta con
un impressionante filotto di 18 risultati utili consecutivi che proiettano il
Piacenza nelle zone nobili della classifica, la promozione però non arriva a
causa di alcune sconfitte in momenti chiave (Marzotto, Alessandria e
soprattutto nello scontro diretto di Como). Si vorrebbe riconfermarlo ma
l’accordo salta per ragioni economiche, al suo posto arriva Tino Molina che riuscirà a cogliere la serie B. |