Daniele CACIA
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23/8/1983 Catanzaro Centravanti |
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Di
lui si è detto di tutto: che è un attaccante valido solo in B (vedi Caccia), che funzionava solo a Piacenza (ha risposto a
Verona, Bologna e Ascoli), che è stato frenato da limiti caratteriali. Vero,
ma c’è stato anche molto di buono. Il gioiello della Primavera di Bernazzani dopo il
debutto a 18 anni in serie B attraversa alcune stagioni difficili: perde un
anno tra Terni e Ferrara per una serie di infortuni, poi si vede solo a
sprazzi quando rientra alla base. Il prestito a Pistoia nel gennaio 2005 è
l’ultima chiamata, coglie l’occasione e da lì decolla. Quando rientra a
Piacenza scippa il posto da titolare al più titolato Margiotta
e segna 18 gol imponendosi all’attenzione nazionale. Prima punta veloce e
tecnica, col senso del gol, piace a parecchie squadre; le sirene di mercato
lo distraggono a inizio stagione ma fa in tempo a realizzare altri 14 gol
prima che un’entrata killer del crotonese Zamboni spezzi malleolo e sogni di
promozione nel 2006/07. Lo prende la Fiorentina, che lo lascia a Piacenza
giusto il tempo di guarire fino a gennaio 2008: i viola e poi Lecce e Reggina
sono le tappe di un’involuzione che sa di tunnel. Nel 2010 si gioca la carta
del rilancio e torna al Piacenza dove rinasce. È capitano e bomber della
squadra di Madonna, non è un caso che i primi
scricchiolii coincidano con due lunghe squalifiche per altrettante sciocchezze
in campo, il resto lo fa il clan degli scommettitori che disintegra lo
spogliatoio. Il Lecce che ne deteneva la comproprietà se lo riprende dopo la
retrocessione; proseguirà una carriera di affidabile bomber cadetto
diventando il secondo miglior marcatore della categoria con 134 reti, una in
meno di Stefan Schwoch. Anche a causa del tentativo
di infrangere questo record il desiderato ricongiungimento di fine carriera
con il Piacenza, più volte tentato, si concretizza solo nell’estate 2019
quando ha ormai 36 anni e ha già dato il meglio. È il colpo a effetto per
dimenticare Siena e la serie B sfumata, ma qualcosa non funziona fin da
subito: Cacia appare un corpo estraneo, che non si adatta alla categoria e
non lega con la squadra. Non segna e litiga con i presidenti,
il caso divampa violentissimo e si conclude amaramente con la rescissione del
contratto a dicembre. Tornerà in pista solo un anno e mezzo dopo, tra i
dilettanti piacentini del Nibbiano&Valtidone. |