LO SPAREGGIO: L.R.
VICENZA – PIACENZA 3-1 dts
Firenze, stadio
Comunale, 16 giugno 1985
IL TABELLINO
L.R. VICENZA: Mattiazzo, Pallavicini, Pasciullo,
Montani, Mazzeni, Mascheroni, Nicolini, Filippi (
PIACENZA: Lorieri,
Fontana, Azzali (
ARBITRO: Amendolia di Messina.
Marcatori: 63' Cerilli (V), 76' Carlo (P), 93'
Rondon, 95' Mascheroni (V).
Guarda la puntata di
Album Biancorosso dedicata allo spareggio
Per
la prima volta nel dopoguerra i biancorossi sono costretti a giocarsi un’intera
stagione in novanta minuti. Di fronte ai “ragazzi terribili” di Rota una delle
grandi favorite del campionato, il Vicenza del giovanissimo Roberto Baggio
(peraltro appiedato da un grave infortunio). Due squadre che arrivano al
momento della verità con credenziali quasi opposte.
I
veneti, appunto, da favoriti dopo essere partiti con l’obiettivo dichiarato
della promozione. Il Piacenza di Rota, neopromosso dalla C2, ha puntato su
molti giovani e qualche chioccia per un campionato tranquillo e ha finito per
lottare per la serie B, sfuggita per una sconfitta rimediata a Carrara tre
settimane prima.
I
giorni che precedono lo spareggio sono una guerra di nervi. Se il Piacenza
affronta la sfida con la serenità di chi ha già fatto più del previsto, il
Vicenza non può e non deve fallire. Tanto per cominciare, spinge e ottiene che
la partita si disputi a Firenze, rifiutando categoricamente altre sedi più
comode nel Nord (si parlava di Bologna o Brescia) e costringendo le tifoserie a
una trasferta massacrante. Per onor di cronaca,
Roberto Baggio era già stato ceduto alla Fiorentina...
“L’atmosfera era
favorevole al Vicenza”
dirà più tardi il giornalista piacentino Armando Alessandri.
Ai tifosi veneti, più numerosi, viene anche assegnata la più prestigiosa curva
Fiesole, i supporter biancorossi accorsi in massa (circa cinquemila) devono
assieparsi nella curva Ferrovia. Rota ritocca la formazione che aveva battuto
la SPAL con i rientri dello stopper Carlo e di Azzali.
Filosofi siede in panchina, Mastropasqua è ancora ko e lo sostituisce nelle vesti di libero e capitano Gianfilippo Reali, l’uomo-chiave dello spareggio “oscuro”,
e che, ironia della sorte, disputerà “la
sua miglior partita stagionale” secondo il quotidiano Libertà.
Al
di là di quanto emerso in seguito, la partita è tale
da consentire recriminazioni e sensazioni di scippo già a caldo. I biancorossi
nostri non patiscono la (presunta) superiorità del Vicenza: sono giovani,
corrono, stanno bene fisicamente e di testa, mentre i veneti finiscono la gara
praticamente sulle ginocchia. Ma vincono.
Vincono anche
perchè, al di là di tutto, ci mette del suo l’arbitro, Amendolia di Messina,
futuro internazionale: il fischietto siciliano sorvola su un atterramento di
Azzali lanciato a rete da Foscarini. Il Vicenza soffre nei suoi uomini-chiave,
mentre a inizio ripresa Rota manda in campo Pertusi per Foscarini, non al
meglio. Subito occasioni: Mazzeni approfitta di uno svarione di Reali e
colpisce in pieno la traversa, un minuto dopo Serioli parte in slalom, salta
due avversari e il portiere Mattiazzo che lo aggancia platealmente in area. È
un rigore colossale, Amendolia non fa una piega. Poi al danno si aggiunge la beffa:
Cerilli (mai a segno in campionato) inventa un gran tiro da fuori area per il
vantaggio vicentino. Rota getta nella mischia anche Madonna, e il pareggio
arriva sei minuti dopo: su corner di Crialesi sbuca Carlo, lo stopper che
voleva diventare bidello, e incorna a rete sotto la curva dei tifosi
piacentini. Si va ai supplementari, e si comincia malissimo: Reali esce a
chiudere in fascia su Montani, il cross trova Mariani e Rondon soli davanti a
Lorieri che ribatte la conclusione del primo ma capitola sulla ribattuta del
secondo e il Vicenza torna in vantaggio. Con i biancorossi sbilanciati in
avanti arriva anche il terzo gol in contropiede con Mascheroni: inutile
l’arrembaggio finale, con un’occasione sui piedi di Crialesi sventata da
Mattiazzo. Il Vicenza sale in serie B, il Piacenza esce a testa alta ma con
molti dubbi e sospetti esternati già nelle interviste post-partita.
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