Dario HUBNER
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* 28/4/1967 Trieste* Centravanti *dato proveniente dall’Anagrafe del Comune; tutte le pubblicazioni
sportive riportano nato a Muggia (Ts)
Tatanka non è solo un attaccante, è uno stile. Fuma tanto (anche
nell’intervallo), non si risparmia i grappini. Ma ha sempre segnato in tutte
le categorie. Il Brescia lo scarica dopo quattro anni e caterve di gol, il
Piacenza glieli chiede per centrare una salvezza comoda. È assistito da Gautieri e Poggi, dopo un breve rodaggio dovuto alla struttura
fisica il Bisonte ingrana e non si ferma più. Segna in contropiede e su
azione manovrata, su rigore e su punizione: 24 gol, alcuni bellissimi, e il
titolo di capocannoniere della serie A a 35 anni
dopo averlo vinto anche in B e in C1, solo Igor Protti ha fatto altrettanto.
Il Mondiale nippocoreano resta un sogno, come
l’approdo in una grande perché il Milan se lo porta solamente in tourneè estiva; rimane pertanto a disposizione di Agostinelli per una nuova missione salvezza. Ma Montaño non è Poggi, e
Hubner si ferma a due gol nelle prime due partite del girone d’andata (il
primo, contro il Brescia, è un gioiello autentico). Con Cagni
nonostante qualche problema tattico e personale riprende la via del gol ma è
ormai troppo tardi per evitare la serie B: non basta un totale di 14 reti,
che pure lo collocano in testa ai marcatori biancorossi nella massima serie. |
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