INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Esplode Simone Inzaghi: i suoi 15 gol
regalano la salvezza alla squadra (ottimamente) guidata da Materazzi |
STAGIONE 1998/1999 SERIE A Nonostante la salvezza ottenuta la dirigenza decide
di non riconfermare Vincenzo Guerini, tra la
sorpresa generale e dello stesso tecnico bresciano, a cui era stato
inizialmente promesso il rinnovo. Al suo posto si punta su un altro
allenatore in cerca di rilancio, Giuseppe Materazzi, con un buon passato ma
reduce da tre esoneri consecutivi (Bari, Padova e Brescia). La rosa viene
profondamente modificata, vista anche l’età media piuttosto alta: si
monetizza con la cessione di Tramezzani al
Tottenham (circa 4 miliardi), e Marchetti puntella un po’ tutti i reparti con
elementi di provata affidabilità. Il mercato porta i navigati Manighetti, un
gradito ritorno, Cristallini e da gennaio il romanista Statuto, oltre al
duttile difensore Lamacchi prelevato in cadetteria. Le uniche altre partenze
pesanti sono quelle di Scienza, corteggiato dal Torino, e di Sereni,
rientrato alla Sampdoria e sostituito dall’esperto ma non sempre affidabile
Fiori; l’attacco perde Murgita, poco rimpianto e
fortemente voluto dal Napoli. Al suo posto ecco il colpo grosso dell’estate,
il 31enne Ruggiero Rizzitelli rientrato in Italia dal Bayern
Monaco ed ex Roma, Torino e Nazionale: vivrà una stagione ampiamente
negativa. Passano quindi sotto silenzio i rientri dai
rispettivi prestiti di due giovani, il libero Alessandro Lucarelli dal Leffe
e il centravanti Simone Inzaghi (fratello del più noto Filippo) dal
Brescello. Alla prima giornata Materazzi sorprende tutti e li schiera
entrambi titolari, lasciando in panca i più titolati Dionigi e Rizzitelli. La
scommessa ripaga subito: Inzaghino segna
all’esordio contro la Lazio, la squadra gira bene e si conferma nei mesi
successivi. È il Piacenza più bello visto in serie A, forte di un gioco
corale e a tratti spettacolare orchestrato da Stroppa: il fantasista di
Mulazzano, finalmente libero dagli infortuni dell’anno precedente, si esprime
su altissimi livelli e da più parti si richiede la sua convocazione in
Nazionale. L’attacco, dopo annate asfittiche, fa registrare la cifra record
di 48 gol fatti, con l’ausilio di ben 11 calci di rigore trasformati; d’altra
parte, la difesa non è ermetica con 49 reti subite. Si registrano ampie
vittorie interne, come quelle sulla Sampdoria e sulla Fiorentina capolista
che cade al Garilli per 4-2. La squadra accusa un momento di flessione tra
gennaio e febbraio, quando inanella una striscia di 8 partite senza successi,
tra cui una pesante sconfitta interna contro il Parma (6-3). La crisi viene
scacciata dal perentorio 5-0 al Bologna, in una gara che segna diversi altri
record: vittoria più larga nella massima serie, 4 rigori a favore, prima
tripletta di un biancorosso in serie A (Simone Inzaghi). È il trampolino di
lancio verso il rush finale: nonostante due sconfitte negli scontri diretti
con Venezia e Bari, la salvezza si avvicina grazie alle successive vittorie
con Roma e soprattutto Parma, dove è decisivo un contropiede di Inzaghi.
Manca la matematica certezza, e l’ultima giornata con la Salernitana assume
contorni drammatici: i campani devono assolutamente vincere per salvarsi, al
Piacenza serve un punto per la tranquillità. Finisce 1-1, con gol dell’eterno
Vierchowod (tra i migliori della stagione): la Salernitana retrocede, si
accendono rissa e polemiche per l’”eccessivo
impegno” dei biancorossi e per una serie di incidenti sul treno di ritorno
che culmineranno con la morte di quattro tifosi granata. |