INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Il “Toro di Sora” Pasquale Luiso:
determinante in campionato e nello spareggio di Napoli |
STAGIONE 1996/1997 SERIE A Il dopo-Cagni viene gestito senza eccessivi scossoni.
L’erede designato del tecnico bresciano è Bortolo Mutti,
un esordiente nella massima serie reduce però da positive stagioni sulle
panchine di Verona (dove ha allenato Pippo Inzaghi) e Cosenza. È abituato a
lavorare con i giovani, gli viene consegnata una squadra con l’età media più
alta dell’intera serie A. Si parte con l’idea di mantenere il più
possibile intatto il blocco della salvezza e si finisce per fare una mezza
rivoluzione, tra mancate conferme (Corini, Rossini, Lorenzini),
giocatori giunti a fine ciclo (Turrini) e altri che chiedono apertamente di
essere ceduti (Carbone e Caccia, che aspira a una squadra di livello
superiore). Marchetti ignora la sentenza Bosman,
che liberalizza il mercato degli stranieri, e fa un piccolo capolavoro di economia
arruolando una serie di giocatori a parametro zero. Arrivano i 34enni Pari e
Pin, il trentenne Aladino Valoti (già protagonista
con Rota nell’anno dello spareggio di Firenze), e poi ancora Scienza, Valtolina, Tramezzani tutti
dalla serie B. Il ruolo di centravanti sarebbe di Sandro Tovalieri
che però salta all’ultimo tra voci di disaccordi economici e di problemi a un
ginocchio. Ecco allora Pasquale Luiso, detto “Toro di Sora” per i suoi
brillanti trascorsi con i laziali, e reduce da un’ottima stagione tra i
cadetti con l’Avellino. Come alternativa arriva dalla Cremonese Andrea
Tentoni: già accolto tra i mugugni per il suo passato, sarà un flop e le sue
prestazioni gli varranno il soprannome di “Rigido”. È un Piacenza che Mutti
imposta in modo nuovo: due marcatori fissi davanti a Lucci (ma spesso e
volentieri tre, dopo l’innesto autunnale di Delli Carri), Pari a uomo sulla
mezzapunta avversaria, Piovani spesso arretrato in fascia sinistra con
funzioni di raccordo. È un assetto che in partenza funziona assai bene: dopo
7 turni i biancorossi sono sesti in classifica, impazza l’esultanza a ritmo
di macarena lanciata da Luiso. Poi
arrivano le giornate di gloria a Firenze (1-1 dopo una grande partita) e
soprattutto contro il Milan: i rossoneri sono battuti per 3-2 grazie a una
splendida rovesciata di Luiso, che porta all’esonero di Tabarez
e al ritorno di Sacchi sulla panchina milanista. Tutto troppo bello, e infatti non dura. La
vittoria sul Milan crea un blocco tecnico e psicologico che porta a un’unica
vittoria nei diciotto turni successivi; Luiso improvvisamente si inceppa,
restando a secco per quattro mesi. Ma la vera mazzata arriva il 30 dicembre:
Leonardo Garilli muore per infarto negli uffici
della Camuzzi a Milano. Scompare con lui la figura
dell’ingegner-presidente, deus ex machina della risalita dalla C2 alla A e
amatissimo da giocatori, tecnici e tifosi. Gli subentra il figlio Stefano,
con l’altro erede Fabrizio alla vicepresidenza, si prosegue nel segno della
continuità. La rincorsa alla salvezza diventa affannosa.
L’attacco non punge (solo 29 i gol totali), si resta a galla a suon di
pareggi e grazie a un Taibi impeccabile,
soprattutto dal dischetto: il portiere neutralizza 5 dei 7 rigori fischiati
contro il Piacenza. Il ritorno al gol di Luiso, in aprile, e la vittoria
sull’Atalanta riaccendono le speranze; lo scontro diretto contro il Cagliari
può essere il match-ball, arriva solo un pareggio
condito da tre espulsioni. L’ultima giornata vede i biancorossi in una
situazione estremamente critica: il Perugia ha 37 punti, Piacenza e Cagliari
occupano due posti in zona retrocessione con 34, Reggiana e Verona sono in B
da tempo. Va in scena proprio Piacenza-Perugia, sotto una pioggia battente:
segnano Luiso e capitan Lucci su rigore, mentre il Cagliari vince a San Siro
contro il Milan (dejavù reggiani?). Con tre squadre
a 37 punti la classifica avulsa condanna alla retrocessione il Perugia, che
era quasi salvo, mentre Piacenza e Cagliari vanno allo spareggio. Sarà la
degna conclusione di un campionato per cuori forti: i biancorossi vincono per
3-1, sfatando la tradizione negativa, grazie alla doppietta di Luiso che
regala la seconda, sofferta permanenza nella massima serie. |