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De Vitis si conferma bomber di razza: i suoi 19 gol trascinano il Piacenza alla promozione

 

STAGIONE 1992/1993

 

SERIE B

 

Dopo aver ottenuto la salvezza, Cagni e Marchetti lavorano per dare continuità alla permanenza tra i cadetti in maniera stabile, come sempre con un occhio al bilancio e uno alle doti umane dei giocatori. Si parte dalla riconferma di uno zoccolo duro: Chiti, Papais, Moretti, Piovani, oltre a Lucci e De Vitis. Tra in pali, al posto del deludente Pinato, c’è un giovane estremo difensore di scuola milanista, Massimo Taibi. Per la difesa compare l’esperto stopper Maccoppi, a centrocampo arrivano la corsa di Suppa e la concretezza di Ferazzoli. Marchetti vorrebbe tenere Madonna ma la Lazio è irremovibile, e dal Taranto viene acquistato (bruciando una nutrita concorrenza) un tornante di grande valore da tempo dimenticato in serie B: Francesco Turrini.

La nuova squadra sembra dare buone garanzie, si punta a un tranquillo campionato di centroclassifica. La partenza, invece, è con il freno a mano tirato: dopo il roboante 4-0 di esordio rifilato al Lecce i biancorossi entrano in un tunnel fatto di pochi punti e poco gioco, complici anche gli infortuni di Suppa e Fioretti (che perderà l’intera stagione). Cagni viene apertamente contestato dopo lo 0-0 contro il Padova, rischia l’esonero ma resta al suo posto e come di consueto in autunno il Piacenza decolla. Pareggia a Ferrara, poi batte la Ternana con una rimonta drammatica e avvia un filotto di cinque vittorie consecutive: alla Galleana cade anche la Cremonese, battuta per 3-2 in uno dei derby più belli ed emozionanti della storia.

Arrivano tre innesti preziosi: Tonino Carannante per la fascia sinistra, il regista Iacobelli e Fulvio Simonini come ricambio per De Vitis e Piovani. La formazione biancorossa diventa una litania che entra nei cuori dei tifosi: Taibi-Chiti-Carannante (pausa) Suppa-Maccoppi-Lucci (pausa) Turrini-Papais-De Vitis-Moretti-Piovani (respiro). C’è aria di alta classifica, a fine andata la serie A è a soli due punti. De Vitis dimentica a suon di gol i malanni che ne hanno frenato la carriera, Moretti mostra appieno il suo talento, Papais e Maccoppi a trent’anni vivono una seconda giovinezza. Cagni gongola: “Ho finalmente davanti agli occhi la realizzazione della mia idea di calcio”.

Si inizia ad ampliare lo stadio, con la costruzione del nuovo settore denominato Distinti. La città comincia a parlare di serie A in primavera, lo spogliatoio lo faceva già da due mesi. Lo stop nel derby di Cremona non frena la rincorsa: uno spettacolare colpo di tacco di De Vitis piega il Verona, si vince a Modena con un siluro di Carannante e la stoccata del solito De Vitis, al 19° gol stagionale. Alla penultima giornata, però, la Fidelis Andria di Rumignani impone lo 0-0 alla Galleana, con un gol valido annullato a Maccoppi. Reggiana e Cremonese sono già promosse in A, Piacenza, Lecce, Ascoli e Padova si contendono le ultime due piazze disponibili.

I biancorossi sono impegnati a Cosenza, Ascoli e Padova si fronteggiano nello scontro diretto, il Lecce va a Lucca. Alle 17,17 del 13 giugno 1993 Fulvio Simonini, su sponda aerea di De Vitis, segna il gol che fa esplodere la festa in Calabria e in piazza Cavalli, dove sono stati installati gli altoparlanti per seguire la partita alla radio. Con l’Ascoli in vantaggio sarebbe spareggio, ma nel secondo tempo l’ex biancorosso Gabrieli pareggia per il Padova, che poi vincerà per 3-2. Per la prima volta il Piacenza è promosso in serie A, è una festa che coinvolge tutta la città.

 

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