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Armando Madonna, richiamato a novembre per dare sicurezza alla fascia destra

STAGIONE 1991/1992

 

SERIE B

 

Con il ritorno in serie B l’obiettivo è consolidarsi nella categoria conseguendo una salvezza che era riuscita solo a Rota. Si cerca di dare continuità al lavoro iniziato riconfermando Cagni e gran parte del gruppo della promozione, tra i titolari le uniche cessioni realmente dolorose sono quelle di Manighetti e Cornacchini. Entrambi approdano in serie A: il primo a Bari, da cui farà ritorno però a novembre, mentre il secondo corona le sue ambizioni trasferendosi nientemeno che al Milan, dove sarà riserva di un certo Marco Van Basten.

La squadra viene dotata di una nuova spina dorsale: cambiano portiere, libero, regista e centravanti. Tra i pali l’atalantino Pinato dovrebbe dare più certezze rispetto allo stagionato Gandini (che resta come riserva), ma disputerà una stagione a corrente alternata. Alle spalle della difesa si posiziona l’acquisto novembrino Settimio Lucci, preso dall’Udinese dopo le incerte prove di Chiti, mentre in mezzo al campo c’è l’ex pescarese Fabrizio Fioretti, pezzo pregiato del mercato costato tre miliardi di lire. Per sostituire Cornacchini si punta invece su un attaccante con caratteristiche diverse: è Antonio De Vitis, reduce da sfortunate stagioni a Udine condizionate da un grave infortunio al ginocchio. Fisicamente robusto, abile nel gioco di sponda e opportunista sottoporta, diventa il centravanti ideale negli schemi e nelle idee di Cagni, dopo aver fatto breccia nei cuori dei piacentini.

Il salto di categoria si fa sentire per tutti, Cagni compreso. Si viaggia costantemente tra alti e bassi, una serie di risultati negativi fa scattare la mini-rivoluzione a novembre: oltre a Lucci e Manighetti torna anche Armando Madonna dalla Lazio, per dare vivacità alla fascia destra. La certezza si chiama De Vitis, puntuale e implacabile; la sorpresa è Moretti, rilanciato da Cagni dopo un anno in naftalina per il servizio militare, che approfitta dei guai a ripetizione di Fioretti per ritagliarsi ampio spazio. Ma la difesa non sempre appare imperforabile e dopo la sconfitta di Cesena Gandini rimpiazza definitivamente Pinato nel ruolo di titolare.

Una tripletta di De Vitis al Pisa sembra il viatico alla salvezza, invece un paio di passi falsi e il calendario difficile rimettono tutto in discussione. Improvvisa arriva la fiammata: si vince a Reggio Emilia contro i granata in lotta per la serie A, si vince a Messina nello scontro diretto. Dopo un movimentato pari interno con il Brescia, in una partita passata alle cronache per l’invasione di campo degli ultrà lombardi, la matematica certezza della permanenza in B arriva con un altro pareggio, sul campo del Padova. I biancorossi terminano all’undicesimo posto ma con un solo punto sulla zona retrocessione, sintomo di una classifica cortissima; De Vitis, con 17 reti, si piazza secondo in classifica cannonieri dietro al bresciano Maurizio Ganz.

 

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