INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
12 reti per Armando Mulinacci, centravanti proveniente dal Sant’Angelo |
STAGIONE 1981/1982 SERIE C1 girone A Scampato il pericolo della retrocessione si
provvede a pianificare la nuova stagione partendo da basi più solide. La
compagine societaria, sempre capeggiata da Gian Mario Mori, vede il rientro
in grande stile di Luigi Loschi: l’ex presidente torna in pista con le
mansioni di general manager e direttore sportivo. Compare anche il primo
sponsor sulle maglie biancorosse: è l’Astra, la nota ditta produttrice di
autoveicoli, di proprietà di Enzo Bertuzzi. Al confermato Bruno Fornasaro
viene consegnata una formazione che gli addetti ai lavori concordano nel
definire rafforzata, e con non poca spesa, al punto da essere considerata una
possibile outsider. Confermati gli elementi chiave (Pinotti, Mendoza, Skoglund) e ripreso Zanotti dal Siracusa, Loschi apre un
canale di collaborazione con la Lazio attraverso l’amicizia con un giovane
Luciano Moggi. Dal Tevere al Po si trasferiscono il terzino Simoni e la mezzapunta Cenci, che si aggiungono alla
coppia bolognese Filosofi-Pederzoli e al romanista
Di Carlo. Suscita curiosità l’attaccante napoletano Palo, salito agli onori
della cronaca nazionale nella stagione precedente per un gol al Como che ha
dato ai partenopei l’illusione dello scudetto: tradito dal ginocchio, finirà
per rivelarsi un’autentica meteora. Il vero “botto” di mercato sarà invece il
poco reclamizzato centravanti Armando Mulinacci,
arrivato dal Sant’Angelo. Piccolo, svelto, buon realizzatore, è un Inzaghi
ante litteram su cui Fornasaro punta forte. Si parla di serie B in tre anni, ma il
progetto frena già in partenza: dopo sei giornate Fornasaro
viene esonerato, un po’ a sorpresa dato che la classifica non pareva
preoccupante. Al suo posto arriva Pier Luigi Meciani,
che due anni prima aveva portato tra i cadetti il Pisa. Con lui giungono due
preziosi rinforzi dalla Toscana, l’esperto mediano Tuttino
e l’ala Pini, insieme al tenace difensore Della Bianchina: innesti di
esperienza per una squadra un po’ carente in questo senso. Meciani stenta a legare con la piazza e lo spogliatoio,
ma senza brillare tiene la squadra in linea di galleggiamento. È una stagione
grigia, ravvivata da un movimentato 1-1 con l’Atalanta (per i nerazzurri
pareggia il giovane Madonna con un braccio, l’arbitro viene rincorso fino
alla stazione) e da rare fiammate nel segno di Mulinacci,
autore di 12 reti: il netto 2-0 nel derby con il Parma e l’importantissima
vittoria sul Padova che di fatto decreta la salvezza con qualche giornata di
anticipo. |