INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Giuliano Fiorini succede a Crepaldi sul trono dei bomber ma non basterà per
conquistare la serie B |
STAGIONE 1979/1980 SERIE C1 girone A Rinfrancato dal positivo quinto posto ottenuto all’esordio
in serie C1, Loschi rilancia un ultimo, grande impegno economico per
riportare il Piacenza in serie B. La compagine dirigenziale viene rafforzata,
si mette mano anche al settore giovanile con il ritorno di Gianni Rubini come
responsabile, e torna Canevari come direttore sportivo dopo l’anno di Forlì.
Ha carta bianca per costruire uno squadrone: arrivano il difensore Mariani
dalla Sampdoria, il mediano Moro dal Brescia, l’ala Morra dal Bologna. I
colpi migliori sono però per l’attacco: Gottardo abbandona definitivamente il
calcio ad alto livello, ma Crepaldi viene
trattenuto ancora per un anno e lo affianca Giuliano Fiorini, talento
inespresso di proprietà del Bologna reduce da una stagione disastrosa al
Foggia in serie B. Ha classe ma ama la bella vita, Loschi scommette sul suo
recupero e non se ne pentirà. Al timone della squadra c’è sempre Fornasaro, si parla apertamente di promozione. È un Piacenza di spiccate attitudini
offensive, che gioca con due punte (Crepaldi e
Fiorini), una mezzapunta (Skoglund) e un’ala
(Morra), con Zanotti, capitan Gritti e Moro a
coprire le spalle. La partenza è folgorante, e nel segno di Fiorini: segna
sette gol nelle prime quattro partite, compensando anche l’appannamento di Crepaldi che non trova l’affiatamento con il compagno e
si sblocca solo il 6 gennaio. Il derby perso in casa con la Cremonese incrina
qualche certezza, molto più grave è l’infortunio alla caviglia che mette ko il libero Vichi contro il Novara. La difesa non appare
ermetica, nonostante il ritorno novembrino di Secondini dal Pisa, ma grazie
alle doti dell’attacco la squadra si mantiene sempre nei quartieri alti. Il terremoto avviene prima di Natale. Il Fano
espugna la Galleana (4-2), e subito dopo Fornasaro viene esonerato: più ancora che la sconfitta,
pesano contrasti con Loschi e la dirigenza e, pare, qualche frase di troppo
sfuggita al tecnico in coda a una cena. Si cambia gestione con l’avvento di
Romano Mattè, un sergente di ferro che snatura la
vocazione offensiva della squadra all’insegna di una maggior compattezza, ma
non trova il giusto feeling con lo spogliatoio abituato alla gestione più
rilassata di Fornasaro. Il girone d’andata termina al terzo posto, si
resta a un passo dalla zona promozione fino a marzo. Ma dopo il pareggio in
rimonta sul campo del Casale arriva il crollo: decimato dagli infortuni, il
Piacenza trova una sola vittoria negli ultimi nove turni e finisce per essere
abbandonato progressivamente anche dal pubblico, che passa dalle 5.000
presenze di inizio stagione ai miseri 600 dell’ultima di campionato. È ottavo
posto, a -9 dal Rimini promosso: numeri che suonano da condanna per una
squadra che pure vanta il capocannoniere del campionato. Fiorini chiude una
stagione oltre ogni più rosea aspettativa con 21 reti, che rappresentano più
di metà del bottino totale di squadra. |