INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Evert Skoglund,
l’uomo di classe della formazione di Fornasaro |
STAGIONE 1978/1979 SERIE C1 girone A L’estate 1978 vede una pausa di riflessione del
presidente Loschi a fronte del proprio impegno nei confronti del Piacenza.
Affiorano i primi segnali di stanchezza, dovuti a una serie di stagioni
inferiori alle attese e a un passivo societario che il presidente si trova a
dover affrontare quasi da solo. Serpeggia qualche incertezza addirittura riguardo
all’iscrizione al campionato, invece a fine luglio Loschi riparte con slancio
rinnovato. C’è da affrontare il nuovo campionato di C1, da molti visto come
una B-2, e per farlo la squadra viene adeguatamente rinnovata. Al posto di
Tonino Canevari passato al Forlì c’è Agostino Carvani, ex arbitro piacentino alla prima esperienza da
direttore sportivo. Volti nuovi soprattutto in attacco. Gottardo è ancora ai
box, il suo recupero è sempre più difficile e si ritira ufficialmente a
inizio novembre. Viene quindi ingaggiato Paolo Maruzzo, tecnica seconda punta
del Lanerossi Vicenza; al suo fianco arriva dalla Fiorentina Sante Crepaldi, ariete reduce da una stagione poco brillante a
Rimini. Per la difesa rientra Vetere, parcheggiato da due anni al Rende, e si
aggiunge il libero romanista Vichi. Sulla panchina biancorossa siede Bruno Fornasaro, istriano di Pirano, proveniente dal Treviso.
Predica un calcio offensivo e divertente e sa legare bene con i suoi
giocatori, riuscirà a imbastire una squadra piacevole ma limitata nel suo
rendimento da incertezze difensive. Lazzara lascia definitivamente il posto
da titolare al giovane Serena dopo la sconfitta con la Triestina, e a
novembre arriva anche lo stopper Gino Maldera per puntellare il reparto
arretrato. Anche l’attacco, inizialmente, accusa qualche battuta a
vuoto. Maruzzo è ottimo assist-man ma “vede” poco la porta, in attesa di Crepaldi che si sblocca solo a novembre con una doppietta
allo Spezia. L’innesto autunnale di Evert Skoglund, figlio del grande Nacka,
è il trampolino di lancio per il centravanti rodigino: assistito da una
batteria di fantasisti che comprende anche Alessandrini, realizza 17 reti con
cui si laurea capocannoniere del girone. Anche Gritti
conferma una notevole vena realizzativa, con 8 reti a fine stagione. Si vive di eccessivi alti e bassi, fotografati dal grigio
settimo posto al termine del girone d’andata. Il ruolino di marcia non
migliora nel ritorno, ma il rallentamento in classifica delle battistrada
consente ai biancorossi di risalire in classifica fino al quinto posto
finale. Troppe le 37 reti subite, la peggior difesa dell’alta classifica, a
fronte del miglior attacco del campionato con 43 reti realizzate. Ma le basi per
un campionato di vertice sono state gettate. |