INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
A novembre sbarca a Piacenza Rino Gritti,
mediano generoso e amato scomparso a soli 35 anni |
STAGIONE 1977/1978 SERIE C girone A Dopo due stagioni cariche di delusioni si volta pagina.
L’obiettivo è sempre lo stesso: tenere il Piacenza tra le prime e
possibilmente cercare di inserirsi nel discorso promozione. Loschi conferma Galbiati e opera in modo da risolvere i
gravi problemi di spogliatoio che avevano afflitto la stagione precedente.
Praticamente tutti i reduci del biennio Fabbri vengono ceduti: Manera, Righi,
Bonafè, Gambin e a inizio
stagione anche Regali, che torna al Pavia. Restano i soli Lazzara (mai
impiegato), Landini e Alessandrini, di rientro dal prestito alla
Sangiovannese. Gottardo è in rosa solo nominalmente dopo il grave infortunio
della stagione precedente, e tenterà per tutto l’anno un recupero via via
sempre più difficoltoso. La squadra viene ricostruita su giovani in prestito da
squadre di serie A affiancati a elementi esperti. Alla prima categoria
appartengono i romanisti Alberto De Rossi (padre di Daniele, campione del
mondo nel 2006) e D’Aversa e gli interisti Cesati e
Grosselli; alla seconda, il portiere Ferioli, il terzino Matricciani,
il mediano Zanotti e la mezzala Romano. Torna anche Paolo Franzoni, dopo le
esperienze nelle categorie superiori tra cui un biennio nella Lazio
scudettata di Tommaso Maestrelli. È un Piacenza che, pur non godendo dei favori assoluti
del pronostico, viene annoverato tra le possibili candidate alla promozione.
Il gioco non incanta, ma Galbiati trova nel centravanti Cesati
l’arma offensiva più efficace, affiancato da Franzoni e Alessandrini. La
squadra si installa stabilmente nelle posizioni di vertice, Loschi fa un
ulteriore sforzo in autunno: dall’Avellino arriva Rino Gritti,
mediano grintoso e dotato di un potente tiro dalla distanza. Amatissimo dai
tifosi, diventerà anche capitano prima di lasciare Piacenza e poi il calcio a
causa di un tumore ai polmoni che ne provocherà la prematura fine, nel 1983. Si chiude l’andata in testa insieme a Udinese e Juniorcasale, ma mentre le avversarie decollano il
Piacenza rallenta, complice la crisi di Cesati che
in tutto il girone di ritorno segna due reti contro le 8 dell’andata. I
friulani passano alla Galleana con un gol di Ulivieri e spengono le residue speranze di promozione;
due settimane dopo anche la Pro Patria vince a Piacenza. Galbiati prende atto
di aver fallito l’obiettivo promozione e si dimette, gli subentra il vice
Sergio Montanari, un fedelissimo del Piacenza sia da giocatore che da
allenatore in seconda. Il postino
però si trova in mano una squadra ormai scarica. Con due sole vittorie nelle
ultime 9 giornate il Piacenza chiude il campionato al quarto posto, un
piazzamento sufficiente per l’ammissione alla neonata serie C1 ma
lontanissimo dall’Udinese vincitrice del torneo.
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