INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Gianni Invernizzi: invece di vittorie
colleziona solo fallimenti |
STAGIONE 1976/1977 SERIE C girone A L’incredibile retrocessione maturata nel finale di stagione
lascia nell’ambiente diversi strascichi. Gibì
Fabbri si trasferisce al Lanerossi Vicenza, chiudendo un rapporto non facile
con Loschi e avviandosi ad un nuovo ciclo di successi; lo stesso Loschi
medita di lasciare, si intavolano trattative con una cordata di cui fa parte
anche l’ex presidente Enzo Bertuzzi, ma poi non se
ne fa nulla. Il presidente sceglie per la panchina un nome
altisonante: Gianni Invernizzi, già allenatore dell’Inter campione d’Italia
nel 1970/71 quando era subentrato a Heriberto
Herrera rimontando uno svantaggio abissale in classifica. Profondamente
diverso da Fabbri per carattere e idee calcistiche, non lega con l’ambiente
che lo giudica troppo snob e troverà difficoltà enormi nel gestire uno
spogliatoio ancora affezionato al vecchio tecnico e ai suoi metodi. I
“senatori” vogliono decidere in autonomia, creando una frattura che
condizionerà l’intero campionato. La squadra resta praticamente immutata: cambia qualcosa
solo in difesa, dove Secondini va al Genoa e Zagano
rientra alla Juventus, e al loro posto arrivano Mutti
e Stanzial. Manera passa stabilmente al ruolo di
libero dopo l’addio di Pasetti, per il resto
l’ossatura è invariata. Il Piacenza ha i galloni del grande favorito, disputa
un’ottima Coppa Italia (piegando tra l’altro la Cremonese di Titta Rota), ma
con l’avvio del campionato perde brillantezza. Il crollo nel derby di Cremona
apre una crisi di gioco e risultati: due vittorie in 8 partite. Delude
soprattutto il rendimento interno, Biellese e Casale vincono alla Galleana e anche la matricola Albese impone il 2-2 tra
errori sconcertanti dei giocatori biancorossi. È la goccia che fa traboccare
il vaso: esplode la contestazione, che non risparmia nessuno degli eroi di
Fabbri. Invernizzi viene esonerato e gli subentra Ezio Galbiati. La mossa
sortisce i suoi effetti, grazie anche all’innesto del centravanti Dioni che riporta Gambin nel
ruolo consueto di mezzapunta. La partita della svolta è il derby di ritorno contro la
Cremonese, che arriva dopo due vittorie consecutive. Un successo contro una
diretta concorrente può rilanciare le ambizioni di promozione, e Gottardo
porta in vantaggio il Piacenza a 8 minuti dalla fine. Sembra fatta, invece
allo scadere Mondonico pareggia: la beffa avrà ripercussioni incalcolabili.
La squadra entra in una nuova, irreversibile crisi e nelle restanti 16
partite vince una sola volta, per 5-0 sul Clodiasottomarina.
In più, contro la Pro Vercelli Gottardo si infortuna gravemente ai legamenti
del ginocchio sinistro: già promesso al Genoa, è costretto a chiudere
anzitempo la sua miglior stagione in assoluto (12 reti), ma di fatto anche la
carriera professionistica poiché non si riprenderà più dall’incidente. Il Piacenza che partiva con ambizioni di serie B chiude
appena tre punti sopra la zona retrocessione, in un’anonima posizione di
centroclassifica e soprattutto staccato di 19 punti dalla Cremonese,
vincitrice del campionato. Un’annata da dimenticare, sotto tutti i punti di
vista. |