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I gol di Giovanni Vastola, arrivato a novembre, garantiscono al Piacenza una salvezza relativamente tranquilla

STAGIONE 1972/1973

 

SERIE C girone A

 

Conquistata non senza affanni la salvezza, Loschi imposta la nuova stagione con l’obiettivo di un campionato tranquillo per pianificare la promozione nel giro di un paio di anni.

Si sceglie la linea della continuità, e Cella viene riconfermato sulla panchina, questa volta in veste ufficiale dopo aver frequentato in estate il corso di Coverciano; Caje conclude quindi la sua carriera agonistica a soli 32 anni. Ha a disposizione una squadra profondamente rinnovata e ringiovanita da Loschi e dal rientrante Canevari, che inaugurano una strategia di mercato destinata a durare a lungo: rivolgersi al settore giovanile delle grandi squadre cercando di pescarne i migliori talenti. Una mossa che però finirà per penalizzare il vivaio nostrano, affidato alle cure di Alberto Galandini.

Molti gli arrivi dal Torino (Casagrande, Del Barba, Rossi, Motta), che si aggiungono al romanista Ingrassia e a Mario Guidetti, promettente mediano prelevato dal Verbania; Meraviglia, messosi in luce nel finale della stagione precedente, viene promosso in pianta stabile in prima squadra. L’esperienza è garantita dal difensore piacentino Ballotta dalla Casertana, dalla mezzala Pittofrati, ben presto accantonato, e dall’ala Migliorati a cui si affidano le chiavi dell’attacco dopo le cessioni di De Bernardi e Ardemagni. Sfuma invece il savonese Marcolini, al centro di un piccolo “caso” di mercato che lo vedrà trasferirsi poi al Bari.

La squadra sulla carta sembra ben assortita, invece le prove nella nuova Coppa Italia Semiprofessionisti fanno scattare i primi campanelli d’allarme. Campanelli che si fanno ben più sostanziosi con l’inizio del campionato: il grosso problema è l’attacco, nelle prime 15 giornate i gol realizzati sono appena tre, Motta e Ingrassia pagano il salto dalle giovanili al campionato di serie C. La panchina di Cella traballa ma resiste, e Loschi a novembre gli consegna tre rinforzi fondamentali: lo stopper Fagan, il mediano Righi e soprattutto l’esperto centravanti Vastola. Non porta valanghe di reti (anche se la rovesciata contro la Solbiatese alla Galleana è un autentico gioiello), ma contribuisce a far lievitare il gioco offensivo che può contare anche sui validi Ferdinando Rossi e Migliorati.

A fine andata il Piacenza è penultimo, ma nel girone di ritorno tiene ritmi da promozione: 24 punti, due sole sconfitte, una striscia di 13 risultati utili consecutivi. La classifica migliora a vista d’occhio e alla Galleana cade anche il Parma capolista, giustiziato da un gol di Migliorati davanti a 13mila spettatori. Si chiude al nono posto, un piazzamento ampiamente soddisfacente alla luce dell’andamento del campionato e soprattutto di un finale che fa ben sperare.

 

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