INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Il giovane piacentino Pinotti si
consacra portiere di buon livello, arrivando anche alla serie A |
STAGIONE 1965/1966 SERIE C girone A L’estate 1965 segna un punto di svolta per la
società e la squadra, in coincidenza con un nuovo cambio ai vertici
dirigenziali. Dopo l’interregno di Loschi e un breve stallo estivo,
l’imprenditore edile Vincenzo Romagnoli diventa il nuovo presidente; con lui
si cerca di abbandonare l’impostazione semidilettantistica
e a forte connotazione piacentina che aveva caratterizzato gli anni
precedenti. Come nuovo allenatore viene scelto il
triestino Enrico Radio: ha lunga esperienza nella massima serie come
giocatore, mentre da tecnico ha lavorato anche con Lazio e Inter. Gli viene
consegnata una squadra poco diversa da quella edizione 1964/65: il rinforzo
di maggior spessore è la mezzapunta Filippo Tasso, giocatore dai nobili
trascorsi (ha giocato anche nella Roma) ma condizionato dai postumi di un
infortunio al menisco che ne rallenta notevolmente il passo. È accompagnato
dal mediano padovano Fracon, preso a novembre, e dai
rincalzi atalantini Pellegris e Fontana, arrivati
come parziale contropartita nella cessione del portiere Pinotti agli orobici.
Il trasferimento poi salta dopo le visite mediche, e il giovane estremo
difensore resta al Piacenza creando un dualismo con Tappani. Nonostante una campagna acquisti limitata si
parla di campionato ambizioso, di rinnovo dello stadio, addirittura di serie
B. Un po’ troppo presto, anche perché esce di scena Galandini,
costretto a prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia dopo la morte
del padre: resterà ai margini per tutta la stagione. Lascia anche un’altra
bandiera, Ernesto Cesena, che si trasferisce al Pro Piacenza. Rispetto al catenaccio di Meregalli
si vede qualcosa in più in termini di gioco, ma resta un Piacenza basato sul
contropiede ed estremamente abbottonato, con Belloni alle spalle della difesa
dove si impone come terzino sinistro Sergio Montanari. Ci si affida all’estro
di Brasi (soprannominato “Medrano” per le doti di
giocoliere) e di Callegari, tornato titolare
all’ala sinistra, ma l’attacco soffre con sole 28 reti realizzate. Tra novembre e dicembre la squadra ha
un’impennata di rendimento, con quattro vittorie consecutive che la portano
al secondo posto, a tre punti dal Treviso capolista. Ma le speranze scemano
rapidamente nei primi mesi del 1966. Il 6-0 di Savona costa il posto a Tappani, giubilato fino a fine stagione e rimpiazzato
definitivamente da Pinotti, e il pesante 4-1 interno subito dal Marzotto
chiude ogni discorso di alta classifica. La squadra rallenta vistosamente,
con 16 punti totalizzati contro i 21 dell’andata; è ancora un sesto posto,
molto lontano dalle posizioni di testa. Tra le poche soddisfazioni
dell’annata, la vittoria sul campo della Cremonese (l’ultima fino al 2005) e
il successo contro il Parma nel turno conclusivo, che condanna i ducali alla
serie D.
|