INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Il 22enne Alberto Galandini
si conferma elemento di classe cristallina per la formazione di Corghi |
STAGIONE 1961/1962 SERIE D girone B Il capitombolo nella quarta serie del calcio
italiano lascia l’amaro in bocca a dirigenti e tifosi, ma anche una gran
voglia di risalire. Viene indetta una sottoscrizione per sostenere
economicamente la società mentre “Mino” Zanasi (da tempo entrato nel
direttivo biancorosso) viene nominato nuovo direttore sportivo. Nuovo è anche l’allenatore, Ivano Corghi, ex portiere di fama nazionale (ha giocato in
serie A con il Modena) alle prime esperienze come tecnico. Il reggiano sarà
personaggio discusso, ha una personalità forte e ricorda negli atteggiamenti Helenio Herrera. Dispone di una squadra indicata ovunque
come la grande favorita, per il blasone e per il valore della rosa. Rimangono in pratica tutti i giocatori di
maggior caratura, da Taddia a Casali, da Maccarini
a Galandini. Ricompare l’anziano Marchesi, e
all’ala sinistra c’è l’ex vercellese Bozzetti. Le uniche cessioni di un certo
peso sono quelle di Barucco, che passa al Modena
per 10 milioni di lire, e di Bosoni prelevato dalla Pro Vercelli. Il ritorno in serie C, però, appare da subito
tutt’altro che una formalità. L’attacco si rivela essere il problema: perso Trapletti (tornato all’Atalanta), per il ruolo di
centravanti su punta sugli elementi locali Pontoglio e Galetti,
che non si riveleranno all’altezza. Corghi non
riesce a trovare un assetto convincente, opera continui spostamenti di uomini
e ruoli, ma finisce per affidarsi sistematicamente alla vena di uno
strepitoso Galandini, autore di ben 14 reti. Si
prova a correggere l’assetto in corsa: in difesa arriva dal Codogno il
ventenne Ottavio Favari, per ovviare agli infortuni
di Civardi, mentre dal Monza viene prelevato il
centravanti Cignani. È accreditato di doti di
categoria superiore, ma deluderà ampiamente. Nonostante un rendimento esterno deficitario
si chiude il girone di andata in testa, Rizzoli e Solbiatese tallonano da
vicino i biancorossi e il campionato diventa ben presto una lotta a tre. La
vittoria nello scontro diretto con i milanesi sembra decisiva, invece in due
settimane il Piacenza butta via il campionato: perde a Salò contro la Falck
poi retrocessa, quindi cade in casa contro il Moglia. La partita sale agli
onori delle cronache per errori arbitrali e invasioni di campo: dopo averne combinate
di tutti i colori convalidando infine il 2-0 ospite in fuorigioco il
direttore di gara Giola di Pisa viene malmenato e
il terreno di Barriera Genova viene squalificato per due giornate. La squadra
frana mentalmente, pareggia con l’Inveruno e perde a Mirandola proprio nel
momento cruciale della stagione. In serie C va il Rizzoli, al Piacenza resta
in mano un inutile terzo posto e molti interrogativi sul futuro. |