INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Il boemo Korostelev (come i suoi
successori) non evita la caduta in serie D di una squadra modesta |
STAGIONE 1960/1961 SERIE C girone A La politica di austerity dettata dal cronico
buco di bilancio (oltre 20 milioni di lire) non si attenua nemmeno nella
stagione 1960/61. Per contrasti sulla gestione del mercato Pino Laneri rinuncia al posto di presidente lasciando la
carica al vice Giovanni Gallinari, ma la situazione
societaria e soprattutto economica resta quanto mai incerta. Korostelev è ancora alla guida
di una squadra costruita al risparmio. Albino Cella è l’elemento destinato a
essere sacrificato in sede di calciomercato, ma il grave infortunio riportato
in primavera ne complica la cessione. La spunta alla fine il Brescia, che lo
acquista in comproprietà in cambio di pochi milioni, del terzino Barucco e del mediano Casali. Parte anche Cucchi, che
torna al Torino, e il Piacenza perde in un colpo solo i due migliori elementi
dell’annata appena terminata. La rosa viene completata con l’attaccante
atalantino Trapletti e con una serie di giovani
elementi, rientrati da prestiti (come Maccarini, tra i più positivi) o acquistati
da squadre minori. La partenza è inaspettatamente folgorante:
cinque punti in tre partite. Ci si illude di poter fare un campionato di buon
livello, ma ben presto emergono i limiti strutturali di una rosa inadeguata
dal punto di vista tecnico e atletico, oltretutto impossibilitata ad
allenarsi sul terreno sempre più martoriato di Barriera Genova. Soffre
soprattutto la difesa: quattro gol subiti a Pordenone, addirittura sei in
casa dal Saronno a Natale e altrettanti a Bolzano. Si acuisce la crisi di Civardi e Trapletti,
centravanti adattato al ruolo e ben lontano dagli standard di Cella; sul
mercato parte la caccia affannosa a un centromediano e a un centravanti, ma
arriveranno soltanto il terzino Taddia e la mezzala
Mazzanti. I gol arrivano soprattutto dal solito Galandini
e dal giovane Bosoni, promosso titolare all’ala destra. Korostelev ha i giorni contati,
e viene esonerato a febbraio dopo il ko interno con
il Casale. Surreale la soluzione adottata dalla dirigenza: il nuovo tecnico è
il geometra Dario Cozzani, ex calciatore dello
Spezia in gioventù, che fa l’allenatore solo come hobby e quindi lavora
gratis. La scossa non arriva, la squadra è molle e non fa gioco nonostante
alcune vittorie che tengono il Piacenza in corsa per la salvezza (tra cui il
3-1 alla Cremonese). A quattro giornate dalla fine anche Cozzani viene esonerato. Per la terza volta in pochi anni
tocca al preparatore Sergio Rampini assumere il comando delle operazioni. La
vecchia bandiera dei Papaveri tenta il miracolo, ottiene tre vittorie nelle
ultime tre partite ma non è sufficiente: il Varese vince a Cremona e condanna
il Piacenza alla retrocessione in serie D, complici la peggior difesa del
campionato (50 reti subite) e ben 17 sconfitte. |