INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Il piacentino Piero Ferri è tra i
pochi a disputare una brillante stagione: approderà in serie A a Palermo |
STAGIONE 1958/1959 SERIE C girone A Nonostante il ritorno in serie C dopo due
anni di purgatorio, la situazione globale del Piacenza resta confusa. Si
conclude la gestione commissariale con l’elezione a presidente di Pino Laneri, già al timone della società negli anni Trenta, ma
questa mossa non risolve i problemi di un Consiglio Direttivo indeciso e
frammentato, oltre che alle prese con cronici problemi di liquidità. Ne nasce una stagione oltremodo caotica.
Rampini viene confermato alla guida di una squadra riveduta senza un preciso
filo logico: Ghiadoni va al Pisa, il giovane
Giancarlo Cella passa al Torino, la bandiera Bissi viene congedata senza
troppi riguardi. In entrata abbondano (anzi, sovrabbondano) i giovani in
prestito o presi dalle società minori della zona, che fanno del Piacenza una
delle squadre con l’età media più bassa. Gli elementi d’esperienza sono le
ali Deprati (ex Inter e Genoa) e Di Fraia e il terzino Celio, di ritorno dalla
Sambenedettese. Rampini prova a mettere ordine nel marasma, e
dopo un avvio traumatico (sette gol subiti in due partite) vara un Piacenza
ben coperto, con il mediano Colombetti I spesso
schiacciato a ridosso della difesa. Il serio problema risiede però in
attacco: Deprati è appannato dopo un anno di
inattività, Di Fraia tende giocare piuttosto
arretrato e soprattutto Albino Cella paga il salto di categoria, oltre che un
pubblico di casa poco accondiscendente nei suoi confronti. Il gioco è
asfittico, nel grigiore emerge il talento di Alberto Galandini
che si impone definitivamente nel ruolo di mezzala di punta mettendo in
mostra notevoli mezzi tecnici. Dopo il rovinoso 0-5 di Legnano si prova
anche la carta del cambio in panchina. Viene contattato nientemeno che Silvio
Piola, offrendogli il ruolo di direttore tecnico a fianco di Rampini, ma la
trattativa salta per ragioni economiche. Si ripiega allora su Alfredo Notti,
con Rampini “retrocesso” alla guida delle riserve, ma nemmeno lui riesce ad
arrestare la caduta libera di un Piacenza che chiude l’andata in fondo alla
classifica. Si teme una nuova caduta in IV Serie, la salvezza arriva
direttamente dagli ambienti federali: è in corso la ristrutturazione del
campionato di serie C, e il passaggio da due a tre gironi voluto dal Piano
Zauli comporta il blocco delle retrocessioni. La notizia porta sollievo all’ambiente, ma i
risultati condannano Notti che si dimette in aprile; poco prima aveva
rescisso il contratto Deprati, simbolo di un’annata
impostata male. Tocca ancora a Rampini riprendere in mano una squadra ormai
alla deriva, tra problemi di spogliatoio ed esperimenti che lasciano non
pochi strascichi polemici tra i tifosi. Si chiude con un poco glorioso
penultimo posto, in compagnia della Cremonese, e con il peggior attacco in
assoluto del girone con 31 reti realizzate. Un record, come sono un record le
quasi 40 diverse formazioni schierate tra campionato e Coppa Italia. |