INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Il bobbiese Giancarlo Cella, gioiello
del Piacenza con il fratello Albino |
STAGIONE 1957/1958 Campionato Interregionale I Categoria – girone A La seconda stagione consecutiva di IV Serie
(sia pur “d’Eccellenza”, per usare un’impropria denominazione giornalistica)
nei desideri di società e tifosi dovrebbe essere quella del ritorno in serie
C. La situazione regolamentare è caotica, anche perché il piazzamento finale
in classifica non è condizione sufficiente per la promozione; le 20 società
ammesse alla nuova terza serie (poi portate a 24) vengono scelte anche in
base a criteri come blasone, bacino d’utenza e disponibilità di
infrastrutture. Piacenza, sotto questo punto di vista, appare come una delle
sedi più importanti. C’è quindi ottimismo, ma anche una certa
preoccupazione per le vicende societarie. Termina il mandato di Augusto Savi
e non è possibile formare un nuovo Consiglio Direttivo, nè
eleggere un nuovo presidente. Si ricorre ancora al commissariamento, nella
persona di Roberto Gentilotti che si dimette a novembre per impegni
professionali e lascia il posto ad Agostino Cannizzaro. Novità anche in panchina. Bodini, scaduto il
contratto, torna a Cremona e al suo posto viene assunto Oreste Barale, ex
Juventus e Alessandria da giocatore e ora allenatore nel tempo che gli lascia
la professione di bancario. La campagna acquisti viene affidata alle cure del
sempreverde ex capitano Alfredo Massari, che all’inizio di agosto rassegna
pubblicamente le dimissioni da consigliere (poi rientrate) dichiarandosi
disgustato dalle richieste dei calciatori, definiti mercenari avidi di facile lucro e scansafatiche per aver richiesto aumenti esorbitanti di stipendio
piuttosto che un posto di lavoro. La squadra esce globalmente indebolita
dalle cessioni di Asti, Camporese e Ferrari,
l’unico innesto di una certa caratura è la poderosa ala sinistra bergamasca
Caprioli. In effetti la rosa è corta, e poggia in gran
parte su elementi locali e sui giovani: si conferma Albino Cella, e accanto a
lui entrano stabilmente nel giro della prima squadra il fratello Giancarlo e
la mezzala Galandini. La squadra, dopo un brillante
precampionato, ha un avvio stentato nonostante il basso livello della
concorrenza e finisce per impantanarsi nei bassifondi della classifica. Ci si
fa forza dei gol di Cella e Ghiadoni (ancora
capocannoniere biancorosso con 14 reti), ma dopo uno scialbo 0-0 interno
contro il Cenisia Barale viene esonerato e
sostituito da una vecchia conoscenza: Sergio Rampini. La mezzala dei
Papaveri, già in predicato di sedere in panchina in estate, trova nel rush
finale quella continuità di risultati che era sempre mancata. Undici
risultati utili consecutivi, tra cui la vittoria nel mini-derby di Lodi e
l’1-1 interno con lo Spezia capolista davanti a 3000 spettatori (incasso
record di 1.500.000 £), che consentono al Piacenza di risalire fino al quinto
posto. Solo il 9 luglio, tuttavia, arriverà la certezza dell’ammissione in
serie C, dopo i comunicati ufficiali della Lega. |