INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Non bastano 29 reti complessive del re
dei bomber Seratoni per centrare la promozione in
serie B |
STAGIONE 1951/1952 SERIE C girone B La nuova stagione si presenta da subito molto
difficile, a causa del cambio di format del campionato. Per giungere alla
serie C a girone unico le prime classificate dei quattro raggruppamenti si
contenderanno l’unica promozione in serie B, mentre per restare in terza
serie occorre piazzarsi entro le prime quattro. Il Piacenza affronta questa
sfida ripartendo praticamente da zero. Il 25 luglio, dopo l’approvazione del
bilancio (che vede un passivo di 10 milioni di lire), viene nominata una
Commissione di reggenza presieduta da Gaetano Grandi, già alla testa della
società negli anni Venti. La squadra vede il congedo di tutto il blocco dei
cremonesi, oltre agli addii dei veterani Angiolo Bonistalli
e Bergamasco, e del giovane Loranzi che approda al
Legnano in serie A. C’è da ricostruire e ringiovanire la rosa,
occorrono elementi di alto livello e si guarda alla massima serie. Dalle formazioni
riserve arrivano diversi giocatori: Gastone Celio (fratello del più noto
Celestino), Ballarin e Costa dal Padova, il mediano Succi dall’Inter. Il
posto di centravanti spetta a un aitante milanese, Dario Seratoni,
prelevato in prestito dal Novara dove non aveva fatto sfracelli. Sulla panchina siede un sergente di ferro:
Mariano Tansini, l’ala biancorossa del campionato 1923/24 che dopo una
brillante carriera ha da tempo intrapreso l’attività di allenatore. Il suo
Piacenza parte forte, con tre vittorie in tre partite, poi accusa una leggera
flessione tra ottobre e novembre. Altri rinforzi grazie a una generosa
sottoscrizione popolare: la mezzala Oldani dal
Varese, il jolly Bortoletto e soprattutto l’ala
Serafino Romani, ex Catania e Modena in serie A. La sconfitta di Parma del 21
ottobre rappresenta l’ultima battuta d’arresto in campionato: la squadra segna
a raffica, subisce poco e vince largo su quasi tutti i campi. Brilla in
particolare il bomber Seratoni, idolo di tifosi e
studentesse oltre che incubo dei portieri: ne sa qualcosa Dentella del
Lissone, che gli para un rigore a prezzo della rottura di alcune costole.
Nilla Pizzi vince a Sanremo con Papaveri e papere e quando i biancorossi espugnano Trento il giornalista Giulio
Cattivelli titola su Libertà “I
papaveri sono alti e il Trento è piccolino…”. Nascono i Papaveri, un appellativo che farà epoca e con cui
sarà noto il Piacenza per oltre un decennio. Il primo posto, nonostante la tenace
resistenza di Parma e Mantova, non sfugge grazie a ben 78 reti segnate (26
del solo Seratoni) e 23 vittorie. La serie B passa
per un girone finale al cospetto di Vigevano, Cagliari e Toma Maglie, giocato
nel caldo torrido di giugno e luglio. Il Piacenza appare stanco e poco
brillante, complici anche gli infortuni a catena di Oldani
e soprattutto Rampini, che a Ravenna subisce un grave incidente al ginocchio.
I biancorossi non vanno oltre tre pareggi interni ma restano in corsa fino
all’ultima giornata, giocata sul campo del Cagliari. È uno scontro diretto:
vincendo i biancorossi appaierebbero i sardi in testa al girone. Seratoni porta in vantaggio i Papaveri, poi spreca il
raddoppio e il Cagliari ribalta il risultato con Pison
e Bercarich, chiudendo una striscia di
imbattibilità di 32 partite. Non è bastata una stagione da record, tra le più
brillanti della storia, per raggiungere l’obiettivo della promozione. |