INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
I gol di Angiolo Bonistalli
sono una piacevole costante in un Piacenza rinnovato |
STAGIONE 1949/1950 SERIE C girone B Lo scampato pericolo suona come un campanello
d’allarme per la Piacenza Sportiva, che pianifica la stagione del suo 30°
anniversario in modo meno avventato. Viene eletto presidente il giudice e
scrittore di origini piemontesi Romolo Moizo, e la
squadra viene profondamente rinnovata nonostante un bilancio ridotto all’osso
e tempistiche strettissime, figlie della ritardata sentenza sul “caso
Brasca”. Salutano numerosi elementi di spicco, come Vaghini, Scarpellini e
Coltella, oltre all’intero gruppo dei “modenesi” (Toffanetti,
Magotti e Ravizzoli), che
a inizio campionato non trovano l’accordo per il reingaggio con la società
restando inattivi per diverso tempo. Arrivano il portiere Casale, l’esperto
centromediano Barbieri (ex Genoa, Brescia e Cremonese) e gli attaccanti
Destri e Rossetti, che si aggiungono al lancio in prima squadra di alcuni
promettenti “boys” usciti dal florido vivaio di Bergonzi e Cella. Tra questi
si segnala l’attaccante Enrico Loranzi, figlio di
Giulio a sua volta ala e terzino biancorosso negli anni Trenta. A Barbieri vengono anche affidate mansioni di
allenatore, e il nuovo tecnico tenta una rivoluzione tattica introducendo per
primo lo schieramento sistemista a Piacenza. Una novità che richiede qualche
tempo per essere assorbita, e in effetti l’avvio è traumatico con due
sconfitte e 11 reti al passivo nelle prime due giornate. La rotta si corregge
a poco a poco, complici anche due preziosi acquisti: il mediano novarese Carasso e la mezzala italo-argentina Osvaldo Peretti, di origini piacentine, scartato dalla Roma. È un
Piacenza che viaggia tra notevoli alti e bassi, segna parecchio ma talvolta
perde di goleada (come a Valdagno, dove arriva una sconfitta per 7-3). Bonistalli mantiene il vizio del gol e ne mette a segno
16, Rossetti ne fa 13 e l’attacco totalizza 66 reti segnate, a fronte però di
ben 58 subite. Quello che manca al Piacenza di Barbieri è la
continuità di risultati, testimoniata da 21 vittorie (il massimo del
campionato) e 14 sconfitte. Chiude l’andata al settimo posto, poi prova ad
accelerare in primavera quando trova una striscia di sei vittorie in sette
partite. Con il successo a S. Martino di Lupari i biancorossi sono in vetta
insieme a Parma e Treviso, ma al momento decisivo arrivano due battute d’arresto
determinanti, in casa con la Mestrina e poi a Mantova, che chiudono le porte
della serie B. Proprio a Mantova scende in campo, per la prima volta da
titolare, il portiere Learco “Leo” Menta, non ancora diciassettenne,
straordinario personaggio capace di prodigiose parate e incredibili
follie. Si chiude al sesto posto, a soli 5 punti
dalla testa della classifica e con qualche rimpianto per una stagione che
poteva dare ancora maggiori soddisfazioni. |