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Il capitano Gino Vaghini, colonna del Piacenza nel dopoguerra

 

STAGIONE 1946/1947

 

SERIE B girone B

 

La prima stagione in serie B della storia biancorossa coincide con un’altra edizione ibrida del campionato cadetto, anche se in forma meno accentuata. Sono infatti tre i gironi, per un totale di 60 squadre, e il Piacenza guidato ancora da Giorgio Bizzio viene inserito nel gruppo B.

La squadra viene profondamente rinnovata, anche in ragione di numerose cessioni: Puppo torna al Venezia, Ganelli al Napoli, Gaddoni passa al Genoa. Lasciano anche le bandiere Ghigini e Mazzocchi, oltre a Concesi, e la nuova squadra assume una connotazione meno piacentina e di respiro più nazionale. Rinforzi in tutti i reparti: i portieri Manfredini e Scarpellini, il terzino Genti, i mediani Paredi, Magotti e Bergamasco, gli attaccanti Marchetto, Coltella e Pavese. Sulla panchina c’è Giuseppe Marchi, ex giocatore del Milan e già trainer del Fanfulla che nel 1938 aveva battuto il Piacenza nello spareggio di Pavia.

L’obiettivo è un buon piazzamento, ma il campionato si sviluppa tra alti e bassi evidenziando una buona tenuta difensiva unita a qualche problema di incisività in attacco. L’ex bolognese Naldi non “vede” la porta, Marchetto viene adattato a centravanti ma è di taglia fisica troppo ridotta, pur risultando il capocannoniere stagionale con 10 reti. Arrivano anche la mezzala interista Codevilla e, a gennaio, l’ala Minelli a rinforzare il reparto dopo il rovinoso 0-3 subito nel derby contro la Cremonese.

Il girone d’andata si conclude comunque con un quarto posto a soli tre punti dalla vetta, e la posizione autorizza qualche sogno neppure tanto nascosto. Nella seconda parte del campionato, però, il rendimento cala bruscamente con soli 16 punti totalizzati contro i 23 dell’andata, e Marchetto entra improvvisamente in crisi d’astinenza da gol. Due quaterne incassate in Toscana, ad Empoli e Siena, aprono la crisi e il Piacenza scivola progressivamente in classifica; pur non trovandosi a dover lottare per la salvezza chiude a soli tre punti dall’Anconitana, costretta a due spareggi (contro Pisa e Biellese, quint’ultima del girone A) per mantenere la categoria.

 

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