INDICE DELLA STAGIONE

 

Il campionato

 

Coppa Italia

 

La squadra

 

Le riserve

 

Fotogallery

 

image002

 

Edmondo Mazzocchi è uno dei pochi punti fermi del rinnovato Piacenza

STAGIONE 1939/1940

 

SERIE C girone B

 

Mentre la Germania nazista intensifica i preparativi che porteranno, il 1° settembre, all’invasione della Polonia e all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, la Piacenza Sportiva vive una stagione di ridimensionamento e sofferenze. Dopo due promozioni mancate e un’annata disastrosa alle spalle, la scelta del basso profilo arriva quasi inevitabile.

Zanasi lascia la panchina al conterraneo Alberto Dotti, ex allenatore in seconda del Modena, mentre vengono ceduti in serie A i due migliori giocatori: Ganelli passa al Torino, mentre il cannoniere Gemo viene acquistato dalla Fiorentina dove non avrà fortuna. Partono Pollastri, Brescia e Budini, e i veterani Loranzi e Rossetti chiudono la loro prolungata carriera biancorossa lasciando il solo Cella come rappresentante della vecchia guardia. Gli unici innesti di un certo peso sono l’esperto terzino Poggi, l’ala torinista Barbero ottenuta in cambio di Ganelli e l’attaccante Torre militare in città, per il resto spazio a elementi locali. Il giovane piacentino Cesare Ghigini, dopo un anno sabbatico in cui si è dedicato al salto in alto, riprende l’attività e diventa titolare nel ruolo di centromediano. I piacentini Edmondo Mazzocchi e Mario Rossi sono diventati due perni insostituibili di difesa e mediana, assieme all’ex granata Vergnano ormai alla terza stagione in biancorosso. Esordisce Gino Vaghini, un altro piacentino che si farà onore arrivando alla serie B.

L’avvio del campionato lascia discrete impressioni: è un Piacenza inevitabilmente inesperto, non di vertice ma comunque in grado di stazionare a centroclassifica senza eccessivi patemi. I guai cominciano, ancora una volta, nella seconda metà del torneo: la difesa improvvisamente si sbriciola, l’attacco soffre la scarsa vena dell’ala cremasca De Carli, adattato come centravanti ma palesemente fuori ruolo. Il crollo è verticale, con soli 9 punti totalizzati in 16 partite. Un paio di vittorie-paracadute evitano guai peggiori, ma il Piacenza chiude appena sopra la zona retrocessione, sia pur con un vantaggio abissale sul Codogno terzultimo. La sconfitta di Crema chiude un campionato ampiamente negativo; otto giorni dopo, Mussolini deciderà di portare l’Italia nel baratro della guerra.

 

Torna all’indice generale