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Gemo (da Milani)

 

Nonostante i 19 gol di Gemo, il Piacenza avvia un periodo di declino

STAGIONE 1938/1939

 

SERIE C girone B

 

L’esito sfavorevole dello spareggio di Pavia apre la strada a notevoli cambiamenti nella Piacenza Sportiva. Augusto Orsi lascia la presidenza a Ugo Ozzola per impegni professionali, ma soprattutto si registra l’addio di Carlo Corna: il vercellese, da cinque stagioni al timone della squadra, non viene riconfermato all’indomani della partita con il Pavia.

Il ritardato insediamento della nuova presidenza e le fortissime ristrettezze economiche impongono due importanti sacrifici. Vengono ceduti per 45mila lire complessive due dei protagonisti della squadra che ha sfiorato la promozione per due anni consecutivi: il portiere Barbieri sale in serie B con il Fanfulla, mentre Gaddoni approda addirittura nella massima serie al Torino. Ozzola, al proposito, è categorico: “o cedere Gaddoni, o rinunciare al campionato”. Lascia l’attività agonistica anche il carismatico capitano Zanasi; il popolare “Mino”, però, accetta di sostituire Corna sulla panchina biancorossa.

La nuova squadra, pur mantenendo inalterata l’ossatura di base, presenta quindi diversi ritocchi realizzati in assoluta economia (7.600 £ totali la spesa) e a liste di trasferimento praticamente chiuse. Ganelli diventa stabilmente titolare, viene ingaggiato l’esperto centromediano Dusi e al posto di Gaddoni si scommette sul rodigino Antonio Gemo, ex promessa sprofondata nelle serie inferiori. Tra i pali c’è il portiere di scuola torinista Carlo Borghesio, che resterà diversi anni; in mediana esordisce il piacentino Mario Rossi, destinato a non tornare dalla Russia.

L’azzardo è notevole, ma almeno inizialmente paga. Sorprende soprattutto Gemo: l’attaccante veneto, pur tecnicamente grezzo, segna a raffica mantenendo il Piacenza nei quartieri alti. 14 reti in 13 partite valgono il quinto posto alla fine dell’andata, ma la luce si spegne di colpo in gennaio, con tre sconfitte di fila. È l’inizio di una crisi inarrestabile: Gemo non segna più, la difesa è spesso in libera uscita e la rosa denuncia la mancanza di ricambi adeguati, con gli anziani Loranzi e Rossetti ormai al tramonto. Nonostante il miglior attacco del girone, con 43 reti realizzate (19 del solo Gemo), il Piacenza chiude nei bassifondi della classifica totalizzando solamente 8 punti nella seconda metà del campionato, appena 3 lunghezze sopra il Carpi retrocesso e successivamente riammesso.

 

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