INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
L’alessandrino Luigi
Cresta si rivela cecchino dalle grandi doti di goleador |
STAGIONE 1931/1932 Prima Divisione girone B La delusione per l’esito della stagione
1930/31 porta a qualche rinnovamento nei ranghi biancorossi, con l’obiettivo
di ritentare la scalata pur operando sempre con un occhio al portafoglio. Quest’ultimo,
come sempre piuttosto vuoto, impone la scelta di non operare acquisti né
cessioni, limitandosi a pochissimi movimenti gratuiti. L’ossatura a matrice
piacentina viene integrata con altri due innesti “forestieri” e ovviamente
militari, gli alessandrini Ferretti (ala) e Cresta (centravanti), provenienti
entrambi dalla Vogherese. Rientrano anche Benassi
e, per qualche partita, il portiere Midali,
titolare della promozione dalla Seconda alla Prima Divisione. Il nuovo
presidente è Franco Montemartini, già a capo
dell’Ente sportivo provinciale: inaugura un lungo periodo in cui la massima
carica societaria viene nominata direttamente dagli organi locali del Partito
Nazionale Fascista. La partenza dei biancorossi è
travolgente: 3 vittorie e 15 gol segnati nelle prime 3 partite. Poi però
giunge qualche battuta d’arresto di troppo come quella di Fiorenzuola che
costa la vetta della classifica proprio a vantaggio dei rossoneri. Penzi viene trafitto da uno spiovente di Ilari scagliato
da quaranta metri, e si sprecano le ironie sulla “papera” del portiere,
figlio del capostazione di Fiorenzuola nonché ex di turno. Il terzo posto
alla fine del girone d’andata lascia comunque aperta la porta alle speranze
di piazzarsi nelle prime due posizioni, che garantiscono gli spareggi
promozione. È una squadra efficace in attacco, grazie all’ottimo Cresta e al
sempre più sicuro Cella, e tutto sommato affidabile in difesa dove si
disimpegnano i veterani Bolledi, Rapetti e Massari. Mancano a lungo, invece, Loranzi per problemi fisici e Decaroli
per impegni lavorativi. Ma la seconda parte del campionato vede
un progressivo crollo delle azioni biancorosse: dopo aver sepolto di reti il
Fanfulla (8-0), il Piacenza entra in un tunnel fatto di quattro sconfitte
consecutive (pesantissima quella di Reggio Emilia), interrotto a fatica con
il sofferto pareggio con il Fiorenzuola, sul neutro di Lodi. L’insediamento
dell’ungherese Armand Halmos nel ruolo di
responsabile tecnico, in febbraio, non risolve i problemi di una squadra che
perde via via sicurezza soprattutto nel reparto difensivo, nonostante
l’arretramento di Zanasi in mediana e la sostituzione di Penzi
con Perfetti dopo l’1-4 con il Forlì. Pesano gli infortuni a catena
(particolarmente gravi quelli a Massari e Fabbri), e il malinconico finale di
stagione vede Forlì e Pavia primeggiare nel girone con il Piacenza nettamente
staccato a centroclassifica. Una curiosità: nell’ultima gara casalinga di
campionato contro il Codogno Pitìn Cella segna il
gol della vittoria e nell’ultimo quarto d’ora di gioco lo difende, giocando
portiere per l’infortunio a Perfetti. |