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I gol di Francesco Mattuteia conducono il Piacenza a una trionfale promozione

STAGIONE 1927/1928

 

Seconda Divisione Nord girone D

 

Con l’avvento alla presidenza di Vincenzo Bertolini la società riassume la denominazione originaria di “Piacenza Foot-ball Club”. Novità anche in organico, con il doloroso addio a Mario Bernetti, mezzala, bomber e uomo-simbolo del Piacenza negli anni Venti. L’alessandrino passa alla Fiorentina, che sborsa la cifra-record (per l’epoca) di ventimila lire.

Sembra il preludio a un ulteriore ridimensionamento, invece la cessione porta nuova linfa nelle casse biancorosse. Due gli acquisti: il portiere Midali dal Vigevano (nonchè titolare nel Milan alcuni anni prima) e soprattutto il centravanti Francesco Mattuteia, elemento ormai trentenne ma dal glorioso passato, nel quale conta anche una presenza in Nazionale. Mattuteia ricopre in questa stagione anche l’incarico di allenatore. Per l’attacco rientra Armani, che ha concluso il servizio militare a Cuneo.

I due innesti fanno esplodere una squadra che ormai da qualche anno ha un’intelaiatura ben definita, soprattutto in mediana e in difesa con i vari Bolledi, Rapetti, Gobbi e Massari ormai giunti a piena maturazione. Saranno solo 14 i giocatori impiegati nelle 18 gare di campionato, segno di una notevole solidità tattica ed anche fisica. La cessione di Bernetti crea lo spazio per l’esordio di una giovanissima mezzala: è Giuseppe “Pitìn” Cella, destinato a diventare il miglior marcatore assoluto della storia del Piacenza. Nonostante una brutta partenza (particolarmente doloroso il tonfo di Vigevano), i biancorossi trovano ben presto l’assetto giusto, macinando punti su punti e installandosi al primo posto in classifica con un grande girone di ritorno senza sconfitte. Singolari gli episodi relativi a due trasferte: ad Abbiategrasso il Piacenza, nonostante la vittoria per 2-0, presenta ricorso contro l’operato dell’arbitro (sarà ritirato tempestivamente). A Crema invece va in scena una sfida ricca di colpi proibiti tra calciatori biancorossi e dirigenti locali, intemperanze che costeranno ai padroni di casa la sconfitta. Il suggello della promozione in Prima Divisione arriva con lo squillante 6-0 di Manerbio e con la successiva festa all’Hotel Croce Bianca. Meno fortunata la partecipazione del biancorossi al girone finale per designare la squadra campione di Seconda Divisione: l’Edera di Trieste si impone due volte agli uomini di Mattuteia, conquistando il titolo.

 

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