INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Il centravanti vercellese
Baiardi, trascinatore dell’attacco piacentino |
STAGIONE 1924/1925 Seconda Divisione Nord girone C Reduce
da un campionato che non lo ha mai visto realmente lottare per un posto al
sole, il Piacenza conosce un profondo rinnovamento di ranghi tecnici e
societari. Nell’estate 1924 l’Edera, storica squadra uliciana cittadina poi
passata nei ranghi della Quarta Divisione F.I.G.C., decide di confluire nel
Piacenza Foot-ball Club viste le difficoltà incontrate, e reca in dote alcuni
giovani interessanti come Ugo Armani e Giulio Delmiglio. Tansini passa alla
Cremonese, Mazzoletti torna al Codogno, Bordoli e Ballerini a Como; Bolledi e
Rapetti sono impegnati con il servizio militare, da cui rientrano invece
Gobbi e Benassi. Il grigioverde porta in riva al Po atleti di valore,
prontamente ingaggiati: il portiere torinista Fenoglio al posto del
contestato Orgero, il mediano novarese Cappa e i pontieri Baiardi
(centravanti, di Vercelli) e Reverberi (mezzala, di Casale Monferrato).
Esordisce, appena sedicenne, l’ala Antonio Rossetti che disputa la prima
delle sue 14 stagioni con la casacca biancorossa. Inserito
in un girone anomalo con una massiccia presenza di squadre toscane, il
Piacenza si rivela subito il principale antagonista del Parma, mattatore del
girone grazie a un attacco formidabile. Trascinati dalle prodezze di Baiardi
e Bernetti e da una mediana composta da Gobbi, Massari e Cappa, i biancorossi
lottano punto a punto per la vetta. Ma si perde a Pistoia e lo scontro
diretto della settimana successiva con i ducali diventa decisivo. Manca
Bernetti, squalificato, e il Maestro Onorato Ardigò che presiede la commissione
tecnica lo sostituisce con l’esordiente Tammi invece del più combattivo
Reverberi. Una scelta che si rivelerà errata: il Parma si impone per 2-0
involandosi in vetta alla classifica verso le finali promozione, sogno ancora
una volta proibito per la giovane società cittadina. |