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Arnaldo Franzini al primo tentativo riporta il Piacenza in serie C

STAGIONE 2015/2016

 

SERIE D girone B

 

Il terzo anno di serie D è finalmente quello buono dopo due tentativi a vuoto. I fratelli Gatti ripartono dal direttore sportivo Massimo Cerri, in passato al timone delle giovanili come tecnico, e vorrebbero confermare De Paola sulla panchina dopo l’ottimo finale di stagione. Il rapporto con l’allenatore calabrese però si rompe subito dopo la conclusione dei playoff, a causa di divergenze sulla gestione del mercato.

Si punta forte allora su Arnaldo Franzini, già inseguito l’anno precedente. Ha lasciato il Pro Piacenza in Lega Pro e dopo sei stagioni cerca nuovi stimoli: glieli fornisce il Piacenza chiedendo apertamente di vincere il campionato. Per raggiungere l’obiettivo porta con sé una schiera di suoi fedelissimi: il difensore Silva e l’ala Matteassi (entrambi ex biancorossi in gioventù), il centrocampista Porcino, l’attaccante Stefano Franchi che aveva vinto la serie D con il Pro due anni prima. Accanto a loro altri elementi di valore: tra i giovani spiccano l’atalantino Boccanera, che risolve l’annoso problema del portiere, e il terzino bolognese Di Cecco. Tra gli “anziani” si segnalano il difensore Sentinelli, che ha all’attivo otto promozioni, e il regista Taugourdeau. Il nodo del centravanti viene sciolto solo a ridosso del campionato: dopo il taglio della prima scelta Longobardi e le difficoltà registrate dell’ex Fiorenzuola Luca Franchi si provvede all’ingaggio di Adriano Marzeglia, classico ariete scuola Milan che non deluderà.

La rosa è di altissima qualità, ma quello che fa la differenza rispetto alle stagioni precedenti è la mentalità “cannibale” e vincente imposta da Franzini che vara un 4-3-3 scolpito nella roccia e quasi perfetto nei meccanismi di gioco. Il Piacenza non mostra mai segni di cedimento, anzi trasforma l’unica sconfitta del girone d’andata (sul campo della Varesina) nella spinta decisiva sul piano mentale. Determinante per la classifica è invece la vittoria interna nello scontro diretto con il Lecco: Boccanera para un rigore, Ruffini segna il gol decisivo e scava un solco di 11 punti sui rivali. La forbice si allarga costantemente, grazie alla tenuta impeccabile della difesa e ai gol dello scatenato Marzeglia (saranno 20 alla fine del campionato). Notevole anche il contributo della panchina, soprattutto con il centrocampista Cazzamalli partito come rincalzo e rivelatosi fondamentale nel lungo periodo di stop di Porcino, operato al menisco.

La festa scatta il 20 marzo sul campo di Mapello, davanti a 1100 tifosi piacentini, addirittura con 6 giornate di anticipo: è un record per la categoria, il primo di una lunga serie. Punti, gol fatti, maggior numero di vittorie, minor numero di sconfitte: il Piacenza di Franzini ritocca verso l’alto quasi tutti i record che resistevano dai tempi di Gibì Fabbri. Alla torta manca solo la ciliegina, lo scudetto di categoria che sfugge nella finalissima al cospetto di una più fresca Viterbese.

 

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