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Un Piacenza aggrappato ai 24 gol di Marrazzo non riesce a centrare la seconda promozione consecutiva

STAGIONE 2013/2014

 

SERIE D girone B

 

Centrato il primo traguardo del piano triennale, il nuovo Piacenza affronta il campionato di serie D con parecchie novità, a cominciare dal nome della squadra. Un sondaggio tra i tifosi decreta il cambio dal provvisorio Lupa Piacenza a Piacenza Calcio 1919, con l’evidente intento di richiamarsi alla società pre-fallimento (che peraltro non ha mai avuto questa denominazione). Si parte da diverse consolidate certezze: l’asse Merli-Viali e alcuni giocatori esperti chiamati a costituire la colonna portante della squadra, come Tognassi, Fumasoli, Volpe e Marrazzo. Per il resto, molte novità per affrontare la categoria. Spiccano il centravanti De Vecchis, da anni in doppia cifra in serie D ma alla prova dei fatti ampiamente deludente, e soprattutto il ritorno di Claudio Pani: il regista sardo ripercorre la strada di Volpe, con cui aveva condiviso la stagione in Prima Divisione, e viene presentato come il fiore all’occhiello della campagna acquisti. Il parco giocatori viene completato da alcuni giovani del Parma che Viali conosce bene.

Si respira ottimismo e questo genera un pericoloso equivoco. Ci si illude di poter ripetere la cavalcata dell’anno precedente, ma il campionato è molto più difficile e le possibilità della squadra sono più realisticamente quelle di un posto nei play-off. In più si incrina il rapporto tra Viali e l’ambiente: il tecnico stenta a trovare la quadratura, la piazza mugugna dopo un avvio faticoso sul piano del gioco (ma non dei risultati), e la prima sconfitta a Gozzano porta all’esonero. Scatta la rivoluzione: l’ex Pizzighettone (e Cremonese) Roberto Venturato è il nuovo allenatore, lo storico segretario del Piacenza Gianni Rubini sostituisce il dimissionario Merli come direttore sportivo, mentre tra dicembre e gennaio la rosa viene ridisegnata. Fa scalpore il taglio di Pani, rivelatosi un oggetto misterioso; per l’attacco arriva l’esperto centravanti Amodeo a dar manforte a Marrazzo che nonostante tutto continua a segnare con stupefacente regolarità e chiuderà il campionato a quota 24 reti.

L’avvento di Venturato non migliora le cose, il cammino rimane accidentato e punteggiato di cadute anche fragorose, come il 5-2 interno al cospetto dell’Inveruno. Una nuova sconfitta interna contro il Seregno costa il posto all’allenatore: si assiste al clamoroso ritorno di Viali che deve ricomporre i cocci in campo e nel rapporto tra società e tifosi, esploso dopo il pareggio con il Caravaggio. Gli ultras fanno irruzione nello spogliatoio, Rubini si dimette, Gatti minaccia di mollare tutto. Nel caos la squadra conferma i limiti di mordente e si regge sui vari Volpe, Amodeo e Marrazzo: il primo posto resta fuori portata, appannaggio di quel Pro Piacenza visto dalla tifoseria con grande irritazione. Rimane l’obiettivo dei playoff, in vista di un eventuale ripescaggio, ma l’avventura termina subito con l’ennesima sconfitta casalinga stagionale, con il Seregno, che chiude una stagione da crisi di nervi.

 

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