INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Dopo vari anni di gavetta Cacia
esplode nelle vesti di bomber |
STAGIONE 2005/2006 SERIE B La seconda stagione a guida Iachini, riconfermato con
largo anticipo, accentua il trend impostato ormai da qualche stagione: contenimento
dei costi, linea verde, obiettivo serie A a lungo termine (che fuor di
metafora significa mantenimento della categoria). Questa volta però la
risposta del pubblico segna un deciso passo indietro, con un crollo degli
abbonamenti (da 6.000 a 3.500) e uno spopolamento sempre più evidente del
Garilli: l’affluenza media passa da 7.800 a 4.700 spettatori, si sciolgono i
club della curva Nord e il direttivo del Centro coordinamento. La nuova
squadra non dà fiducia, e l’allontanamento dell’amato De Vitis, sostituito
come direttore sportivo da Renzo Castagnini e relegato al settore giovanile,
aumenta il distacco dalla società accusata di voler rompere i ponti con gli
uomini-simbolo del passato recente. Vengono tagliati praticamente tutti i giocatori d’esperienza,
che hanno anche i contratti più onerosi: Orlandoni, Lucenti, Luisi e
Gautieri, il cui ritorno non aveva entusiasmato, oltre a Ganci ceduto a
gennaio senza aver quasi lasciato traccia. Pepe e Masiello tornano a Palermo
per fine prestito, lascia anche capitan Beghetto finito al centro di un
piccolo caso di mercato: vorrebbe riavvicinarsi a casa, il Treviso
neopromosso in A gli fa ponti d’oro ma il Piacenza non molla il centravanti
veneto. Alla fine Riccardi cede, si va alla rescissione del contratto e al
suo posto arriva Massimo Margiotta, un obiettivo di mercato storico: ha
segnato parecchio in serie B con il Vicenza, ma non riuscirà a ripetersi in
Emilia. Con lui ecco l’altro acquisto di esperienza, il mediano Moscardi. Non accendono gli animi gli innesti di numerosi giovani:
il portiere Cassano, le ali Padalino, Abate e Stamilla, e il rientro da
Pistoia del centravanti Daniele Cacia, prodotto del vivaio. Iachini invece
punta subito su di lui, relegando in panchina Margiotta, e la scelta si
rivelerà azzeccata: l’attaccante calabrese esplode realizzando 18 reti e
proponendosi come uno dei migliori elementi del campionato. Campagnaro
assurge al ruolo di leader e guadagna spazio l’uruguaiano Migliónico, dopo
due stagioni nell’ombra. Anche Padalino e Stamilla, pur poco reclamizzati, si
dimostrano all’altezza della situazione, che è quella di una formazione di
media classifica. A differenza della stagione precedente, infatti, i
biancorossi restano praticamente sempre nel gruppo, pagando un tributo
naturale all’inesperienza. Il campionato vive di buone prestazioni alternate a
esibizioni incolori, viene dilapidato un bottino enorme di punti nei minuti
finali delle partite. Dopo una partenza diesel arriva una striscia positiva
in autunno, con una sola sconfitta in 11 partite: tra queste vi è anche il
derby con la Cremonese, tornato dopo dieci anni di astinenza e risolto da una
stoccata di Cacia. Il bomber si ripeterà anche al ritorno, consegnando al
Piacenza una doppia vittoria che mancava dal campionato 1964/65. Al Garilli
cadono anche Atalanta, Bologna e Brescia, ma il finale è da marcia funebre:
cinque sconfitte nelle ultime sei partite e si termina all’undicesimo posto,
una posizione in meno rispetto alla stagione precedente. Iachini, libero da
assilli di classifica, ne approfitta per fare esperimenti: vara cambi di
modulo in vista della nuova stagione e fa debuttare in prima squadra diversi
ragazzi del vivaio, tra cui Tommaso Bianchi e Radja Nainggolan. |