INDICE DELLA STAGIONE Il campionato
Dario Hubner si laurea (primo
giocatore del Piacenza) capocannoniere con 24 reti |
STAGIONE 2001/2002 SERIE A Il ritorno in serie A nasce sotto il segno di
ambizioni rinnovate da parte di Fabrizio Garilli.
Si cerca di abbandonare l’etichetta di “squadra simpatia”, abbonata alla
lotta per la salvezza, cercando di alzare il tiro sia a livello tecnico che
di immagine. Un’operazione che, nel lungo periodo, si rivelerà essere il
classico passo più lungo della gamba. Novellino è confermatissimo sulla panchina, e
dispone nuovamente di una squadra ben attrezzata (e costosa). A
costruirgliela, per la prima volta dopo 13 anni, non c’è più Marchetti,
dapprima affiancato e poi definitivamente sostituito dall’uomo nuovo voluto
da Garilli: si tratta di Fulvio Collovati, stopper
campione del mondo nel 1982, con l’incarico di responsabile dell’area
tecnica. È alla prima esperienza nel ruolo ma dovrebbe avere maggiore appeal
nel mondo del calcio moderno rispetto all’approccio “pane e salame” di
Marchetti. Ma si ammaina anche un’altra bandiera, quella
di Gianpiero Piovani. Dopo 341 partite di campionato distribuite su 11
stagioni il “Pio” riceve un poco glorioso benservito, non rientrando più nei
piani di Novellino, e proseguirà a lungo la carriera in serie C e tra i
dilettanti fino al 2009. Roma dopo essere stato a un passo dalla
Fiorentina viene ceduto ai francesi del Monaco mentre Tramezzani,
finito fuori rosa per contrasti con Novellino, non trova acquirenti e resta
fermo un anno. Con Collovati cade uno storico tabù, quello degli stranieri:
ne arrivano due in un colpo solo. Sono i brasiliani Matuzalém
(centrocampista) e Amauri (attaccante), entrambi
dal Parma con cui si apre un intenso canale di mercato: arrivano anche il
portiere Guardalben, il terzino Mora e l’attaccante
Paolo Poggi, storica “bestia nera” dei biancorossi. Confermati Gautieri e Volpi, si registra poi il gradito ritorno di
Eusebio Di Francesco dopo diverse stagioni alla Roma, mentre in attacco
spunta il triestino Dario Hubner. Lasciano perplessi i suoi 34 anni ma “Tatanka” va in doppia cifra da oltre un decennio in ogni
categoria dalla A alla C ed è considerato un cannoniere di sicuro
affidamento. Gli farà da contraltare la stagione negativa di Caccia, che
resterà addirittura a secco di reti. In effetti Hubner si conferma attaccante di
spessore nazionale: affiancato da Gautieri (che
vive la sua miglior stagione in biancorosso), assistito da Poggi e
“alimentato” a sigarette e grappini, va a segno 24 volte laureandosi
capocannoniere del campionato insieme allo juventino Trezeguet. Considerato
poi l’assoluto valore della squadra, qualcosa non quadra se si pensa che solo
all’ultima giornata, con la vittoria sul Verona, si raggiunge la salvezza che
era considerata l’obiettivo stagionale minimo. Troppo altalenante il
rendimento lungo tutto il corso del campionato, segnato oltretutto da ben
otto sconfitte casalinghe. Viceversa, vengono stabiliti alcuni record
positivi per le esperienze del Piacenza in serie A: miglior attacco (49 reti
segnate), miglior differenza reti (+6), miglior piazzamento (12° posto),
oltre ad aver eguagliato la vittoria più larga nella massima serie con il 5-0
inflitto al Venezia. L’evidente sproporzione tra sforzo economico e risultato
sportivo aprirà una delicata fase di riflessione sull’impegno di Garilli nelle sorti del Piacenza, anche alla luce dei
rapporti sempre difficili con il mondo istituzionale locale. |