IL COMPROMESSO COLOMBO

 

(tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Compromesso_Colombo)

Il cosiddetto Compromesso Colombo fu il lodo arbitrale, emesso il giorno 22 giugno 1922, che sanò la scissione del calcio italiano in due associazioni separate.

Lo scisma del calcio italiano

La stagione 1921-22 del calcio italiano era stata caratterizzata dallo svolgimento di due distinti campionati. Le grandi e medie società infatti, contrarie all'enorme numero di partecipanti al massimo torneo nazionale, e desiderose di una riduzione dei ranghi, avevano affidato a Vittorio Pozzo il compito di elaborare un progetto di riforma volto ad una drastica compressione delle partecipanti al campionato. Il voto contrario delle piccole squadre, maggioritarie nel Consiglio direttivo della Federcalcio, comportò la fuga delle grandi società, che fondarono la Confederazione Calcistica Italiana ed organizzarono un proprio campionato privato in contrapposizione a quello federale.

L'accordo arbitrale

Entrambe le associazioni rivali sentirono ben presto la necessità di ricercare una riconciliazione. La Confederazione soffriva di una mancanza di legittimazione, specie a livello internazionale verso la FIFA, mentre la Federazione aveva palesato l'assoluta mediocrità della qualità del gioco fornito nel proprio torneo, oltre al misero seguito di tifosi delle proprie squadre. Dopo mesi di un confronto zeppo di aspre polemiche, la necessità impellente di organizzare la nuova stagione consigliò i due fronti di trovare l'unico punto d'accordo nell'affidare la soluzione della controversia al giudizio di un arbitro indidivuato nella persona del direttore della Gazzetta dello Sport Emilio Colombo. La proposta federale era quella di organizzare un torneo a 50 squadre - rispetto alle 72, tra padane e toscane, formanti il torneo prima della scissione - strutturato in vari gironi; al contrario i rappresentanti confederali ribadirono la difesa del Progetto Pozzo di un campionato a 24 squadre.

I punti del lodo

Emilio Colombo emise le sue decisioni il 22 giugno. Il lodo da lui presentato stabiliva che:

 

L'organico della nuova stagione

Stabilito dunque in 36 il numero delle partecipanti al nuovo campionato, il cavalier Colombo individuò queste formazioni mediante i seguenti criteri:

Questo spareggio, che oggi definiremmo play-out, è quello che fu organizzato nella maniera più controversa:

La decisione apparve dunque discutibile, poiché se nei ranghi federali si estromettevano d'ufficio dalla massima serie squadre che avevano pieno diritto a parteciparvi, o almeno a provare a farlo attraverso gli spareggi, al contrario nelle schiere confederali si lanciava una ciambella di salvataggio a formazioni che, secondo le regole del campionato da loro disputato, a quel massimo torneo l'anno successivo non avrebbero più dovuto prendervi parte.

Gli spareggi salvezza

Pubblicato il lodo sulla maggior parte dei giornali il 26 giugno, le squadre interessate agli spareggi furono radunate in fretta e furia in piena estate onde poter cominciare a disputare il turno preliminare subito la domenica successiva, il 2 luglio. Gli accoppiamenti erano già stati decisi alla fine del lodo.

Rivarolese-Valenzana 2-0

Pastore Torino-Viareggio 4-0

Como-Piacenza 1-2

Bentegodi Verona-Sestrese 2-7

Parma-Treviso 1-2

Libertas Firenze-Enotria Goliardo 2-1

Sport Italia Milano-Inter 0-2 (per forfait)

Derthona-Vicenza 4-0

A questo punto era tutto pronto per l'ultimo atto. Le due domeniche successive, il 9 e 16 luglio, si svolsero dunque le sfide valide per l'assegnazione degli ultimi sei posti disponibili per la stagione entrante. Le gare ebbero il seguente esito:

Rivarolese-Venezia 0-0

Spezia-Pastore Torino 1-1

Piacenza-Livorno 2-4 (ripetuta il 16/7/22 e terminata 1-4)

Brescia-Sestrese 2-0

Treviso-Derthona 0-1

Inter-Libertas Firenze 3-0

Venezia-Rivarolese 1-2

Pastore Torino-Spezia 2-1

Livorno-Piacenza 2-0 a tavolino per forfait Piacenza

Sestrese-Brescia 5-0

Derthona-Treviso 1-0

Libertas Firenze-Inter 1-1

Brescia-Sestrese 2-0

La fortuna del Brescia fu il regolamento, che prevedeva di tener conto solo l'esito finale delle due gare, indipendentemente dai gol segnati. Fu così che i cinque gol segnati dalla Sestrese in casa valsero due punti esattamente come i due gol segnati dai lombardi all'andata, imponendo dunque uno spareggio che rappresentò la salvezza per le Rondinelle.

Diversi invece gli avvenimenti che promossero il Livorno. In occasione della gara d'andata del 9 luglio, l'assenza dell'arbitro (sostituito da un dirigente del Piacenza) invalidò la vittoria esterna per 4-2 dei labronici. La ripetizione, giocata il 16 luglio, vide la nuova vittoria del Livorno per 4-1; a quel punto il Piacenza si ritirò, perdendo per forfait il ritorno (in programma il 23 luglio) e il proprio posto in campionato.

Da segnalare infine la salvezza dell'Inter, vincitrice a Milano, che riuscì a difendere il vantaggio nel ritorno a Firenze, estromettendo il capoluogo toscano dalla massima serie. Questa seconda gara passò alle cronache perché, secondo la stampa dell'epoca, rappresentò il più massiccio esodo di tifosi in trasferta mai visto fino a quel tempo in Italia.

Il ripescaggio dello Spezia

La convulsa estate del calcio italiano terminò con un ultimo colpo di coda finale. In settembre infatti, a poche settimane dall'inizio del nuovo campionato, il Livorno e i concittadini della Pro Livorno decisero di fondersi in un'unica società - in realtà la Pro, emanazione degli amaranto, fu in pratica riassorbita - lasciando libero un preziosissimo posto nell'organigramma della massima serie. Alle sei squadre che avevano perso gli spareggi venne dunque concessa un'ennesima, insperata chance di salvezza. Ancora una volta furono convocate d'urgenza, decisamente troppa però, visto che la Libertas non riuscì a radunare la propria rosa, e il Piacenza fu costretto a ritirarsi. Questi gli esiti:

17/9/1922

 

Libertas Firenze-Piacenza 0-2 a tavolino per forfait

Sestrese-Venezia 1-0

Spezia-Treviso 3-0

 

20/9/1922

 

Piacenza-Spezia 0-2 a tavolino per forfait

 

Reggio Emilia, 24/9/1922

 

Spezia-Sestrese 2-1

Gli spezzini recuperarono così in extremis la Prima Divisione e l'organico della nuova stagione venne definitivamente stabilito.

La vittoria delle Grandi

L'esito del Compromesso Colombo fu in pratica una schiacciante vittoria delle grandi società sulla Federazione. La progettata riduzione a 24 squadre del torneo a partire dal 1923, comportò de facto la totale accettazione del Progetto Pozzo da parte della Federazione con due anni di ritardo. E intanto, delle 36 società ammesse al campionato 1922-23, ben 23 provenivano dalle fila della disciolta Confederazione, e solo 13 dal debole torneo federale. Le piccole società amatoriali furono definitivamente indirizzate verso il dilettantismo locale, mentre si aprivano le porte ad un torneo professionistico fra le squadre metropolitane, quello che nel giro di pochi anni si concretizzerà nella Serie A.

 

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